
Bimbi in culla
Vent’anni fa, agli inizi degli anni Duemila, i bambini che venivano chiamati Emidio o Emidia erano circa una decina all’anno. Oggi, invece, secondo i dati diffusi dall’Istat, ne sono soltanto un paio. Dati, questi, che dimostrano come effettivamente siano sempre meno i genitori che decidono di assegnare il nome del Santo Patrono di Ascoli ai propri figli. Interessante, poi, anche l’analisi che si può sviluppare attraverso il portale ‘nomix.it’. In Italia, infatti, si chiamano Emidio circa 11.418 persone (538esimo nome più comune), ovvero approssimativamente lo 0.0194% della popolazione. Il nome Emidia, invece, non viene trovato. La maggior parte delle persone che si chiamano Emidio risiede nelle Marche, ben il 27,2%. Un significativo 22,2%, invece, vive in Abruzzo e probabilmente potrebbe trattarsi, secondo un ragionamento logico, di persone native del Piceno che poi si sono trasferite nella regione confinante. Tornando alle Marche, la stragrande maggioranza degli ‘Emidio’ vive nella provincia di Ascoli Piceno: una percentuale bulgara, pari addirittura all’86,6%. Il 4,1% risiede a Macerata, il 4% a Fermo, il 3,7% ad Ancona e l’1,6% nella provincia di Pesaro-Urbino. Interessante anche il fatto che c’è un 15,6% di persone che si chiamano Emidio, sulle 11.418 di cui si parlava inizialmente, che risiede nel Lazio. In merito alla distribuzione tra le varie regioni di coloro che portano questo nome, è curioso anche il 5% che caratterizza l’Emilia Romagna e la Lombardia. La regione, invece, in cui ce ne sono di meno è la Valle D’Aosta, dove comunque c’è uno 0,1% degli ‘Emidio’ di tutta Italia, ovvero otto persone. In ogni regione, sempre in base ai dati offerti dal portale ‘nomix.it’, c’è comunque qualcuno che si chiama Emidio. Gli ascolani, quindi, potranno sentirsi un pochino a casa in qualsiasi posto vanno. Una ricerca curiosa, che magari potrà davvero convincere qualche coppia a chiamare Emidio o Emidia i propri figli. Nelle Marche si chiamano Emidio, per l’esattezza, 2.983 persone e questo è il 120esimo nome più comune in tutta la regione. Ben venga, quindi, l’iniziativa ideata da Franco Piccioni, nella speranza che in tanti possano collaborare con lui per rilanciare un nome che, altrimenti, rischia di finire nel dimenticatoio nel giro di qualche decennio.
Matteo Porfiri