"La situazione è peggiorata: per la disperazione si soffocano legandosi al termosifone"

Alla visita in carcere di giovedì c’era anche la Camera Penale di Ascoli, che ha focalizzato l’attenzione sulla situazione dell’istituto di pena e sull’assenza di pene alternative. "Non visitavo il carcere di Marino da quando c’erano i 41 bis, andai con alcuni parlamentari; dopo esserci tornato sono stato colpito in senso gravemente peggiorativo" ha detto l’avvocato Mauro Gionni, presidente della Camera Penale. "Il carcere di Ascoli consente solo di passeggiare, in una sorta di girone dantesco nella sezione "giudiziaria". Chi sta nell’ex sezione del 41 bis, regime all’epoca di massima sicurezza, vive in un budellino con due o 4 letti con un piccolo tavolinetto, un piccolo spazio per passare, con materassi in gomma piuma che hanno molto colpito negativamente, in condizioni igieniche discutibili. Hanno un piccolo ripostiglio e un fornelletto da campeggio ma i servizi igienici non separati da dove vengono preparati i pasti" ha aggiunto Gionni. Sergio D’Elia, segretario di "Nessuno tocchi Caino" ha ricordato che "nelle celle dove c’erano Riina e Bagarella nella sezione 41 bis e ora ci sono altri detenuti. Ma nei lavori in corso non c’è idea di realizzare docce nelle celle. Di fatto, ci sono detenuti che si stanno facendo il 41 bis perché così quella sezione era stata concepita e così è rimasta. Lo Stato purtroppo ha abbandonato l’idea di un carcere che possa servire a redimere e riabilitare". "Quello che ho osservato è allarmante" ha aggiunto l’avv. Felice Franchi, tesoriere della Camera Penale. "A Marino ci sono condizioni disastrose da un punto di vista igienico e sanitario. Detenuti che bivaccano, chi gioca a carte, nessuno impegnato in alcuna attività rieducativa. Abbiamo il dovere di far sapere quello che succede nelle carceri italiane, compreso Ascoli e ancora di più quello che succede nelle carceri minorili. Il legislatore – ha ricordato - interviene con palliativi e i magistrati non applicano le norme. Quando si parla di salute, quando un soggetto psichiatrico ha tentato più volte il suicidio va valutato se il carcere è compatibile: ma per avere una risposta passano 6 o 7 mesi e lui continua a cercare di togliersi la vita. Per la disperazione si soffocano al termosifone: pensate che volontà di morire c’è in queste persone".

p. erc.