La verità di Camela: "Corteggiato e fatto fuori"

L’ex Udc ha voluto spiegare l’esclusione: "Fioravanti già nel 2023 mi aveva chiesto di far parte della lista di Fratelli d’Italia o di quella personale".

La verità di Camela: "Corteggiato e fatto fuori"

La verità di Camela: "Corteggiato e fatto fuori"

Valeriano Camela fa chiarezza. Anche l’ex Udc ha voluto spiegare la sua verità dopo l’esclusione dalle prossime amministrative. "Le vicende che mi hanno visto coinvolto – spiega – sono iniziate nell’aprile 2023. Tutta la città sa bene che ero stato contattato dal sindaco stesso. In realtà non pensavo minimamente ad un impegno in queste elezioni. Consideravo chiuso il mio ciclo dopo 30 anni di politica, tra cui un’esperienza di 5 anni come consigliere regionale. Fioravanti, nel cercare di migliorare la sua squadra, aveva chiesto di mettermi a disposizione inserendomi nella lista di Fratelli d’Italia o in quella del sindaco. Dopo alcune riflessioni avevo accettato la proposta con la volontà di rinnovare il mio impegno per la comunità ascolana, lasciando a lui la scelta sul dove inserirmi. Questo in funzione degli equilibri della coalizione. Successivamente alcuni esponenti di Forza Italia e Lega mi avevano incontrato per propormi di inserirmi nelle rispettive liste. Col tempo però ho percepito che Fioravanti avesse delle difficoltà in relazione alla mia candidatura. Tutto di fatto si è concretizzato quando mi è stato chiesto di non presentarmi e di dare un sostegno dall’esterno". Il ritiro è finito per generare dubbi e perplessità soprattutto dopo che lo stesso Camela è stato poi estromesso anche dalla civica Forza Ascoli nonostante avesse già ricevuto il simbolo.

"Facendo veicolare via Whatsapp il mio santino si è scatenato il putiferio – prosegue –. A questo punto il sindaco ha attivato il comitato dei saggi composto da Cappelli, Ramazzotti e Rozzi che hanno deciso di porre il veto sulla mia candidatura nonché su quelle di Viscione e della Origlia che nel frattempo avevano già affisso i propri manifesti elettorali. Di recente poi la Lega, in virtù di un accordo stretto con l’Udc, ha reso disponibili due posti per accogliere Viscione e me. E qui il sindaco ha reso inefficaci gli interventi nazionali che avevano sposato la causa con l’intercessione del presidente Acquaroli. Credo che in questa vicenda Fioravanti non abbia esercitato l’autorevolezza di cui dispone. Inoltre la sensazione è stata che le liste fossero state costruite su misura dei rispettivi proponenti. Tutta questa storia alla rea dei conti ha risvegliato in me la voglia di riprendere l’attività politica". Nel pomeriggio di ieri infine le cento torri hanno visto la visita dell’ex ministro Bonetti di Azione, giunta in città per sostenere la candidatura di Manes.

Massimiliano Mariotti