L’Amat si stringe intorno a Giovanni Allevi: "Riparti presto"

Il neo presidente Celani: "Interrompere una carriera così brillante è doloroso ma, in questo caso, necessario. Speriamo per poco"

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Il mondo della cultura, della musica e dello spettacolo continua a stringersi intorno a Giovanni Allevi, dopo che il pianista e compositore ascolano famoso nel mondo ha annunciato di avere un brutto male a causa del quale deve momentaneamente allontanarsi dalla scene. Ad esprimere la sua vicinanza all’artista marchigiano è anche l’Amat, per voce del neo presidente, anche lui ascolano nonché ex sindaco delle ‘cento torri’, Piero Celani. "Ha sorpreso tutti la notizia data da Giovanni Allevi sul suo profilo Instagram di un necessario allontanamento temporaneo dalle scene per curarsi da una delicata malattia – scrive l’Amat in una nota –. Una carriera in crescendo in pochi anni ha portato Allevi ad essere una delle figure più interessanti della musica strumentale d’autore, non solo in Italia. Musicista di culto per maestria, inventiva e immediatezza, molto apprezzato all’estero dove si è esibito spesso anche come direttore d’orchestra, veterano da tutto esaurito nei teatri di mezzo mondo, Allevi ha negli anni calcato con enorme successo di pubblico i moltissimi palcoscenici delle sue Marche, da Ascoli a Pesaro, da San Benedetto, a Fermo, a Jesi, dove proprio con un suo concerto l’Amat festeggiò nel 2006 il trentennale della nascita. E proprio l’Amat, facendosi portavoce dei teatri delle Marche, con il presidente Piero Celani, anch’egli ascolano, legato da stima e amicizia all’artista e ai suoi cari, a rappresentare tutti i Comuni associati, è calorosamente vicina al pianista e compositore. Interrompere, anche se ci auguriamo per pochissimo tempo, una carriera così brillante è doloroso ma, in questo caso, necessario. A Giovanni Allevi vanno gli auguri più sinceri di una rapida guarigione e l’invito, appena sarà possibile, a ripartire proprio dai palcoscenici della sua terra per la ripresa della grande avventura della sua arte".

l. c.