"Le nostre scarpe sempre più green. Fatte con ananas, mela e vinacce"

Celeste Fenni del calzaturificio Méliné di Grottammare ha proposto la nuova collezione al Micam: "Siamo sempre più attenti all’ambiente. I nostri compratori principali da Germania, Francia e Belgio"

Celeste Fenni del calzaturificio Méliné

Celeste Fenni del calzaturificio Méliné

di Vittorio Bellagamba

I giovani delineano le nuove strategie di sviluppo del settore calzaturiero della provincia di Ascoli. All’insegna della sostenibilità riescono a creare nuovi tipi di calzature che registrano un crescente interesse soprattutto tra i millennials e quelli appartenenti alla generazione Z ovvero nati tra il 1995 e il 2010. Un esempio in tal senso è il calzaturificio Méliné di Grottammare che ha proposto con un grande successo nel corso dell’ultima edizione di Micam, la nuova collezione con un comune denominatore molto forte: la sostenibilità. "La nostra è una scarpa che si può personalizzare attraverso il nostro shop on line – ci ha detto la giovanissima Celeste Fenni studentessa alla Cattolica di Milano e intenzionata a proseguire l’attività di famiglia – ed è destinata ad un target di clientela prevalentemente composto da giovani ovvero dei millenials. Grazie alle loro personalizzazioni i nostri clienti possono avere delle scarpe uniche". E sempre più sostenibili?

"Certamente per realizzarle tendiamo a utilizzare materiali sempre più green come ci richiedono i giovani che siamo sempre di più attenyi all’ambiente".

Ci può fare qualche esempio?

"Per alcuni componenti della calzatura utilizziamo solo plastica riciclata e inoltre per realizzare la tomaia utilizziamo pelle di ananas, mela e vinacce".

Considerando la guerra in corso tra Russia e Ucraina avete avuto ripercussioni sulle vendite?

"Per la nostra azienda sia il mercato russo che quello dell’Ucraina hanno un’incidenza molto marginale sull’ammontare complessivo delle esportazioni e quindi le conseguenze negative della guerra non le abbiamo avvertite".

Ci può fare un bilancio del Micam?

"Per quanto ci riguarda il Micam è stato per noi particolarmente positivo e oltre ai nostri clienti italiani abbiamo ricevuto ordini da parte di compratori stranieri".

Da quali Paesi arrivano i vostri buyers di oltreconfine?

"Principalmente dall’Europa e in particolar modo dalla Germania, dalla Francia e dal Belgio".

Dopo aver archiviato un 2021 con un recupero nelle esportazioni che per la provincia di Ascoli Piceno si è tradotto in un +3,4% rispetto al 2020 fortemente condizionato dalla pandemia, la guerra scoppiata nei giorni scorsi ha di nuovo mutato gli scenari sui mercati sia nazionali che internazionali. Sull’andamento dell’export il Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon ha detto: "L’accelerazione dell’export nel quarto trimestre ha permesso al calzaturiero di archiviare il 2021 mantenendo gli incrementi a doppia cifra che avevano caratterizzato la prima metà dell’anno. Ma la ripresa è a macchia di leopardo e spesso ancora insufficiente nel ritmo".