
Il pesce sequestrato
Otto quintali di pesce senza tracciabilità non idonei al consumo, sono stati sequestrati in un centro di stoccaggio della Riviera dal personale del servizio veterinario dell’Ast di Ascoli e dai militari della guardia di finanza del gruppo navale di San Benedetto. L’operazione, messa a segno nel pomeriggio di mercoledì, è stata coordinata dalla guardia di finanza-stazione navale di Ancona. Secondo la prima ricostruzione i prodotti ittici, presumibilmente, provenivano da Civitanova Marche ed erano destinati, per la commercializzazione, al mercato di Bari. Dopo essere stati ispezionati e valutati non idonei al consumo umano dall’unità operativa complessa di igiene degli alimenti di origine animale dell’Ast di Ascoli, i prodotti sono stati distrutti. "Si è provveduto a multare la persona coinvolta nel commercio non lecito del pesce – spiega il direttore facente funzione dell’Unità operativa dell’Ast, Alberto Olivastri : per la mancata tracciabilità. Il tutto in sinergia con il comando della guardia di finanza e nel rispetto delle competenze di ciascuno". "La salute dei cittadini – evidenzia il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio – dipende anche da ciò che si mangia. Per cui il nostro impegno è rivolto anche alla tutela della salute attraverso il controllo degli alimenti".