Medici di famiglia, Piceno maglia nera Quasi 4mila over 70 non ancora vaccinati

Nonostante la massiccia adesione il numero di somministrazioni è basso, Picciotti: "Il problema è che non c’erano le dosi disponibili"

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E’ quella di Ascoli, tra le marchigiane, la provincia con il minor numero di vaccini anti Covid-19 somministrati dai medici di medicina generale. E’ quanto emerge da un report del Servizio sanità della Regione in cui sono riportati i numeri delle dosi inoculate dai medici di famiglia, territorio per territorio. Ebbene, il Piceno chiude la classifica con 9.495 vaccinazioni effettuate, preceduto da Macerata con 16.061, da Pesaro-Urbino con 19.663, da Fermo con 19.700 e da Ancona, la più virtuosa, che apre con 38.394. Un dato, quello dell’Area vasta 5, che stona, però, con l’adesione dei medici di base: nel distretto sanitario di Ascoli, 70 su 74, e dunque quasi la totalità, si sono resi disponibili a vaccinare a domicilio e nei punti territoriali di Comunanza e Offida. Come mai allora hanno totalizzato un numero così basso, rispetto alle altre Aree vaste, di dosi somministrate? "I vaccini – spiega il direttore del distretto sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti – non vengono distribuiti in base al numero dei residenti, ma in base ai prenotati, e le persone che si sono recate nei punti territoriali dove operano i medici di medicina generale non lo erano, o perlomeno lo erano per i giorni successivi. Questa cosa ha in qualche modo ridotto la disponibilità dei vaccini da poter distribuire ai medici di famiglia. Quando è stato il momento di coinvolgerli per le vaccinazioni a domicilio (complessivamente ne sono state fatte 1.457 ndr), ho inviato a tutti il numero dei loro assistiti che si erano prenotati. E solo 4 medici non hanno aderito, ma perché avevano degli impedimenti reali. Il 30 marzo abbiamo aperto il punto territoriale di Comunanza dove si sono alternati i 4 medici del luogo con una seduta ciascuno a settimana ed hanno effettuato 160 vaccinazioni ogni sette giorni. A Offida lo abbiamo aperto il 4 maggio e anche lì sono andati i 5 medici del posto con una seduta a testa a settimana. Dunque, non si può dire che non si siano dati da fare, il problema sono stati i vaccini che non c’erano. Ma ora che non ci saranno più limiti nell’approvvigionamento dei sieri ci sarà un impulso maggiore nel coinvolgerli con l’utilizzo, o dei loro ambulatori, o delle strutture del distretto usate per i prelievi".

C’è poi un altro dato che emerge dal report della Regione ed è quello relativo ai non vaccinati nelle fasce d’età 70-79 e over 80: nella provincia di Ascoli rispettivamente 2.730 e 1.168 per un totale di 3.898. "Persone che non si sono prenotate – continua la Picciotti –, o che si erano prenotate, ma poi, soprattutto per gli over 80, i famigliari hanno cambiato idea. Ecco, su questo, per recuperare i cittadini che non si sono vaccinati, sarà importante l’azione dei medici di famiglia in quanto potranno convincere chi tra i loro assistiti non ha ancora aderito".

Lorenza Cappelli