Morti alla Rsa, dubbi sulle prove

La difesa di Wick: "Materiale organico raccolto assenza dell’avvocato. E dopo due anni è inutile"

Anche l’udienza di ieri del processo per le morti sospette alla Rsa di Offida è stata caratterizzata dallo scontro dialettico fra i periti dell’accusa e quella della difesa di Leopoldo Wick, l’infermiere ascolano che davanti alla Corte d’Assise di Macerata deve rispondere di 8 omicidi premeditati e 4 tentati omicidi premeditati in relazione alle morti sospette avvenute nella residenza sanitaria assistenziale offidana. Ieri è stata completata l’audizione dei consulenti di parte ed ora il processo entra nella fase finale. Anche ieri l’infermiere ha presenziato all’udienza, così come ha fatto in precedenza. In silenzio ha ascoltato i professori Leonardo Grimaldi e Sabina Strano Rossi, nominati dai sui difensori, che hanno esposto le loro considerazioni a conforto dell’innocenza che ha sempre rivendicato. Sulle cause della morte dei pazienti deceduti i consulenti nominati dagli avvocati Voltattorni, Pietropaolo e Filipponi hanno sostenuto che si è trattato di morti naturali, dovute all’età avanzata degli ospiti della Rsa di Offida e alle malattie che avevano già. "Per altro – aggiunge l’avvocato Voltatorni – in tanti dei casi contestati Wick non era nemmeno presente alla Rsa di Offida; in uno addirittura era in ferie da diversi giorni". Un altro capitolo della lunga udienza è stato dedicato ai prelievi di materiale organico fatti durante le indagini dai medici legali incaricati dalla Procura di Ascoli. "Non sono utilizzabili perché la cosa è avvenuta in assenza della difesa dell’indagato" spiega Voltattorni. Ma la critica va oltre e si sofferma sulla "qualità" del materiale prelevato. "Dopo due anni i campioni si deteriorano anche se sono stati correttamente conservati a -20 gradi; e su questo punto concordano anche i consulenti nominati dalla Corte d’Assise" aggiunge l’avvocato difensore di Wick. Prossima udienza il 27 aprile prossimo quando prenderà la parola il procuratore Monti che tirerà le sue conclusioni.

Peppe Ercoli