Ascoli, 5 ottobre 2024 – Tornano a sperare nei maxi risarcimenti i parenti degli anziani deceduti nella Rsa di Offida, la cui morte secondo la Procura di Ascoli è attribuibile alla condotta di Leopoldo Wick, contrariamente a quanto sostengono sia la difesa dell’infermiere ascolano, sia l’Asur Marche, responsabile civile, chiamato a sborsare le somme. Il pronunciamento della Corte di Cassazione rimette tutto in gioco. I giudici con l’ermellino hanno annullato la sentenza assolutoria emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona, ribaltando la condanna all’ergastolo precedentemente stabilita dalla Corte d’Assise di Macerata. Wick andrà di nuovo processato, stavolta davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia, competente per territorio. In quella sede verrà stabilita la sorte dell’ex infermiere della Rsa di Offida e anche dei risarcimenti. E parliamo veramente di tanti soldi.
In primo grado i giudici di Macerata avevano infatti stabilito la somma di 800mila euro per risarcire del danno subìto e rifondere le spese legali dei familiari degli anziani ospiti della Residenza sanitaria assistenziale di Offida a seguito della condanna all’ergastolo di Leopoldo Wick che era stato riconosciuto colpevole di 7 degli 8 casi di omicidio contestati e di uno dei 4 casi di tentato omicidio; era stato assolto per un caso di omicidio e per i restanti 3 di tentato omicidio. Parliamo per altro soltanto del risarcimento a titolo di provvisionale stabilito dalla Corte che ha demandato al tribunale civile il calcolo completo del risarcimento sui danni patrimoniali e non patrimoniali patiti dai familiari delle vittime.
La Corte d’Assise aveva complessivamente assegnato alle parti civili una provvisionale di 710mila euro. A queste si sono aggiunti altri 103mila euro di spese legali (comprese le spese forfettarie); per cui l’esborso finale per la provvisionale stabilita a seguito della sentenza di primo grado è di 813mila euro. Somme che sono state pagate dopo la sentenza di primo grado ma che, a seguito dell’assoluzione di Wick in Appello, l’Asur delle Marche ha richiesto indietro.
Di tutto questo si parlerà ora di nuovo nel processo che verrà celebrato a Perugia che riguarderà i casi di omicidio di Lucia Bartolomei, Vincenzo Gabrielli, Domenica Grilli, Luigi Salvucci, Maria Antonietta Valentini e Teresa Vagnoni, Lucia De Angelis e il tentato omicidio di Giuseppina Cameli. Qualunque sarà l’esito in Umbria è evidente che la vicenda tornerà poi di nuovo all’attenzione della Corte di Cassazione.