Raid incendiario durante la notte fra venerdì e sabato nella zona turistica di San Benedetto: a fuoco cassonetti per la raccolta dei rifiuti e arredi degli stabilimenti balneari. I carabinieri della compagnia di San Benedetto sono sulle tracce degli autori che si spostavano a bordo di un’auto. I vigili del fuoco hanno messo la situazione sotto controllo prima che le fiamme potessero creare problemi alle strutture balneari piuttosto seri. Il blitz dei piromani, (secondo alcune testimonianze sarebbero almeno tre), è scattato pochi minuti prima delle 23 nella zona compresa fra Las Vegas e l’hotel Excelsior. Il primo intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto c’è stato in via Clara Maffei, dove i vandali hanno appiccato il fuoco a un cassonetto per la raccolta dei rifiuti e poi si sono spostati verso sud, mettendo a segno un’analoga impresa criminosa appiccando il fuoco a un altro cassonetto alle spalle dell’hotel Excelsior. A quel punto i piromani si sono spostati sul lungomare e, risalendo verso nord, si sono concentrati su altri due cassonetti e sulle attrezzature balneari a ridosso degli chalet, almeno due, incendiano qualche ombrellone e arredi posti davanti agli ingressi delle attività. I residenti, ma anche alcuni passanti, hanno dato l’allarme ai vigili del fuoco che, uno dopo l’altro, hanno spento tutti i focolai innescati dal gruppetto di giovani in vena di seminare il caos in una notte di fine estate. Fin qui la cronaca.
Ora i carabinieri, che si stanno occupando delle indagini e che hanno già ascoltato alcuni testimoni, stanno visionando le immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza comunale e quelle degli stabilimenti balneari interessati dagli atti teppistici e non solo. Dalle immagini gli investigatori dell’arma si attendono conferme ai sospetti e soprattutto sul tipo di auto usata dai piromani per spostarsi da un luogo all’altro. I carabinieri, secondo alcune indiscrezioni, avrebbero già in mano informazioni sui presunti responsabili del blitz incendiario e anche sul tipo di auto usata. Si tratta ora di trovare prove da fornire al magistrato che coordina l’inchiesta e su questo fronte fanno affidamento sulla collaborazione dei cittadini. Di fatto, l’identificazione dei responsabili dell’impresa criminosa potrebbe essere questione di ore.
Marcello Iezzi