Nuovo ospedale, tecnici a caccia di aree idonee

Continuano i sopralluoghi del personale di Regione e Comune: gli ultimi effettuati tra Ragnola e Porto d’Ascoli, vicino al "Porto grande"

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È un girotondo in piena regola, quello che vede amministratori e tecnici impegnati a trovare una location per il nuovo ospedale di San Benedetto. Un ospedale che dovrebbe avere 215 posti letto e che, nella mente dei sambenedettesi, non può più mantenere l’attuale ubicazione. In particolare gli ultimi sopralluoghi, ai quali hanno partecipato anche i dirigenti di Palazzo Raffaello, sono stati effettuati tra Ragnola e Porto d’Ascoli, da cui è emersa una nuova, triplice soluzione: il primo appezzamento si trova nelle vicinanze del ‘Porto Grande’, mentre gli altri due a distanza ravvicinata, ovvero nei pressi della chiesa Sacra Famiglia e a pochi metri dal cavalcavia che chiude viale dello Sport. Si tratta di aree idonee? Solo ulteriori approfondimenti lo riveleranno, perché ora la regione deve dire al comune se questi lotti presentano problematiche a livello di sottosuolo, di servizi, e in termini di eventuali vincoli. Tutte beghe che hanno già costretto il civico 124 di Viale De Gasperi a fare marcia indietro sulle soluzioni precedenti, tra cui due terreni in zona Fosso dei Galli, dove la presenza di condotte sotterranee e la vicinanza di fabbricati industriali hanno tolto ogni speranza agli amministratori. Tanto che il comune ha anche valutato l’idea di rispolverare l’ipotesi Brancadoro, che sotto un certo aspetto presenterebbe meno problemi – su 20 ettari, le soluzioni sono più facili da trovare – ma che implicherebbe nuove magagne di cui nessuno vuole farsi carico. Come ad esempio il fatto che quell’area, oggi, è un lotto unico da 2 milioni. Oppure, che per farci un ospedale bisogna rinunciare all’idea di mantenere un polmone verde in piena città. Adesso che il ventaglio di alternative si restringe, è necessario mettere in conto che San Benedetto potrebbe non avere aree disponibili. E allora? In quel caso, la soluzione verrebbe da sé: l’ospedale nuovo si farebbe a Monteprandone. Uno smacco per chi ha dedicato anni per tenere il nosocomio entro i confini cittadini. Per andare fuori San Benedetto, comunque, bisognerà consultare i sindaci di tutto il territorio rivierasco: operazione, questa, che sarà necessaria nell’immediato futuro anche per portare a termine un’altra iniziativa. Il consiglio di San Benedetto, infatti, ha deciso di scrivere una mozione da condividere con i comuni dell’’ex zona 12’ per poi inviarla in regione. Nel documento verranno riportate tutte le problematiche che Asur e regione devono risolvere nel breve periodo, fra cui il ripristino dei reparti, l’acquisto di macchinari adeguati, la stabilizzazione del personale e il potenziamento del Pronto soccorso, oramai in crisi permanente. Per fare ciò la dottoressa Aurora Bottiglieri, nei prossimi giorni, scriverà al sindaco Spazzafumo perché convochi un’assemblea dei sindaci.

Giuseppe Di Marco