Ascoli, 14 settembre 2019 - Come sarà la produzione di olio quest’anno? E la sua qualità? Come hanno inciso i cambiamenti climatici? Domande che abbiamo rivolto a Cristiano Contisciani, tecnico esperto olivicolo, che conosce da vicino il territorio piceno e fermano e ha fatto il punto della situazione.
Contisciani, qual è la situazione generale?
«Il problema principale è stata la siccità di febbraio, marzo e aprile. Alcune varietà di olivo particolarmente sensibili, tipo il leccino, non hanno fiorito: c’è stata quindi una scarsa allegagione ( il passaggio successivo alla fioritura, in cui si sviluppano i frutti, nda) . Nelle nostre zone l’80% delle piante coltivate è di varietà leccino e quindi la produzione generale sarà particolarmente scarsa. In compenso altre qualità hanno avuto una buona fioritura e una buona allegagione».
Quindi parliamo di una situazione nettamente peggiore rispetto allo scorso anno?
«Sì, parliamo di un calo tra il 50 e il 60%, perché comunque tutte le qualità hanno sofferto la siccità. Chi più e chi meno, ma il problema c’è stato».
Almeno dal punto di vista qualitativo va meglio?
«Abbiamo avuto un forte attacco di mosca agli inizi di luglio e in generale una presenza costante. Chi non ha fatto trattamenti avrà seri problemi, gli altri no perché sole e pioggia ci sono stati nei periodi giusti. Di solito chi fa l’olio per uso casalingo non fa i trattamenti, quindi magari sarà compromesso più quel tipo di produzione».
Nel Piceno non possiamo non parlare di tenera ascolana.
«Anche qui la produzione è scarsa, sempre per il discorso della siccità. Ci sono aziende che hanno addirittura una produzione pari a zero. Già di tenera ascolana non se ne produce una grande quantità, poi con questi problemi ancora meno: parliamo dell’80% in meno rispetto all’anno scorso».
Il meteo è l’ago della bilancia: quanto pesano i cambiamenti climatici?
«Influiscono negativamente sia sulla produzione dell’olio sia su quella dell’oliva da mensa».
Una domanda a questo punto è d’obbligo: quanto pagheremo quest’anno un chilo d’olio?
«Lo scorso anno al chilo eravamo tra i 9 e gli 11 euro, quest’anno aumenterà sicuramente».
Al supermercato si trova anche a molto meno: perché scegliere quello locale?
«La qualità è diversa. Oltre a essere un olio locale, che aiuta l’economia del posto, si tratta di un prodotto di qualità».
Un consiglio?
«Consumare olio locale, nell’anno di produzione».