Omicidio Cianfrone, caccia all'arma del delitto

Contro gli Spagnulo c’è una meticolosa raccolta di testimonianze visive e di immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza lungo il percorso

Omicidio Cianfrone, la pista resta sotto sequestro

Omicidio Cianfrone, la pista resta sotto sequestro

Spinetoli (Ascoli Piceno), 23 giugno 2020 - Sono ancora in corso le ricerche dell’arma con la quale l’ex comandante dei carabinieri di Monsampolo del Tronto Antonio Cianfrone (dal 2015 sospeso dal servizio) è stato freddato con quattro colpi di arma da fuoco mentre faceva jogging a Spinetoli. Era il 3 giugno e nonostante il lavoro dei carabinieri, di artificieri con i metal detector e dei sommozzatori che hanno scandagliato i canali, dell’arma del delitto non c’è ancora nessuna traccia. Anche se negli investigatori c’è la convinzione di aver comunque messo insieme sufficienti elementi per dimostrare in processo la responsabilità di Giuseppe Spagnulo e di sua moglie Francesca Angiulli, si continua a cercare nelle campagne di Spinetoli, intorno alla pista ciclo pedonale dove Cianfrone è stato ucciso con fredda determinazione. Tanto che l’area resta ancora sotto sequestro.

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Contestualmente i carabinieri del Nucleo investigativo portano avanti anche altre attività come quella di ricostruire i contatti che il carabiniere sospeso dal servizio ha avuto nelle settimane e nei mesi precedenti. Sono emersi episodi particolari, qualche incomprensione, ma niente che – almeno ufficialmente – può giustificare un omicidio premeditato così efferato. Si cerca soprattutto di capire il ruolo della Angiulli che viene collocata sulla scena del crimine pur non avendo né guidato la moto, né premuto il grilletto: ciononostante è accusata in concorso di un omicidio che materialmente – secondo l’impianto della Procura – avrebbe compiuto il marito Giuseppe. Se davvero faceva parte della coppia che è stata vista da testimoni e dalle telecamere di sicurezza, perché ha voluto essere presente all’omicidio a Villa San Pio X? Contro i coniugi Spagnulo c’è una meticolosa raccolta di testimonianze visive (almeno di quattro persone) e di immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza dislocate lungo il percorso che dalla zona della loro abitazione conduce alla pista ciclopedonale in zona San Pio X dove è stato ucciso Cianfrone. Fotogrammi che riprendono il passaggio della moto di grossa cilindrata di colore nero che è poi stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo investigativo nell’abitazione degli indagati.

Il luogo dell'omicidio

Anche attraverso l’analisi delle celle telefoniche in un ampio arco temporale che ha come momento le 8,45 (ora dell’omicidio) solo quella moto è transitata in zona sia all’andata, sia al ritorno. Nel percorso d’andata la coppia ha fatto una sosta in un bar della zona. Le immagini ritraggono due persone dalla fisionomia e dagli indumenti assolutamente compatibili con la descrizione dei testimoni, così come coincide la descrizione dei caschi trovati con la moto.