Omicidio San Benedetto, i deliri della figlia: "L'ho uccisa, era in un giro di pedofili"

Daniela Multari confessa l’omicidio della madre e resta in custodia a Psichiatria

Le indagini sul luogo del delitto e sotto la vittima

Le indagini sul luogo del delitto e sotto la vittima

San Benedetto del Tronto, 12 luglio 2022 - Daniela Multari deve restare ricoverata in regime di "custodia provvisoria" presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Madonna del Soccorso. Così ha deciso ieri il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Matteo Di Battista che ha convalidato l’arresto della 48enne sambenedettese rea confessa dell’l’omicidio volontario di Maria Teresa Maurella, l’80enne trovata morta la mattina dello scorso 7 luglio nella sua abitazione.

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"Ho ucciso io mia madre, era in un giro di pedofili con altre persone" ha detto Daniela al giudice durante l’interrogatorio in cui è apparsa confusa e a tratti farneticante, così come era apparsa già giovedì scorso ai poliziotti giunti in via della Pace dove l’hanno trovata in strada in pantaloncini e reggiseno, insanguinata e ferita, mentre la madre era a terra all’interno dell’appartamento in un lago di sangue. Un omicidio che ha ammesso, ma che non ha saputo spiegare compiutamente, né nelle modalità, né nel movente. Non ci sono dubbi sul fatto che si tratti di una drammatica vicenda a carattere familiare, con nessun altro soggetto coinvolto nel brutale omicidio.

Uccide la mamma a San Benedetto del Tronto e poi la veglia

Appare altrettanto evidente che Daniela Multari ha agito in preda ad un raptus che potrebbe essere conseguenza dei problemi di salute mentale che da tempo ha manifestato, con comportamenti sopra le righe. Per questo il giudice Di Battista ha confermato per il momento la detenzione cautelare in ospedale, invece che in carcere, ritenendo la 48enne assolutamente bisognosa di cure specialistiche che in regime carcerario non potrebbero esserle garantite. Durante l’udienza che ha avuto luogo al tribunale di Ascoli, Multari è stata assistita dall’avvocato Rita Occhiochiuso che la difende insieme alla collega Carla Conti. Al termine è stata quindi ricondotta all’ospedale di San Benedetto.

Nei suoi confronti la Procura di Ascoli ha disposto una perizia psichiatrica affidata al dottor Alberto Testa e al dottor Francesco Brandimarte; dovranno stabilire entro 30 giorni se e da quali patologie di natura psichiatrica Daniela Multari è affetta, se era capace di intendere e di volere al momento in cui ha assassinato la madre colpendola con calci, pugni e con un oggetto appuntito non ancora individuato o se le capacità erano comunque parzialmente scemate mentre infieriva sulla madre inerme. Ai periti il sostituto procuratore Saramaria Cuccodrillo ha anche chiesto di verificare se la donna al momento può essere considerata pericolosa socialmente.