
Passaporti falsi ai calciatori, ora una perizia
Ha subito uno stop il processo che vede imputati due impiegati del comune di Spinetoli e un ex dipendente del Comune di San Benedetto accusati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Nel corso dell’ultima udienza il Collegio del tribunale di Ascoli ha disposto una perizia per stabilire se uno degli imputati, con problemi di salute importanti, è in grado di sostenere il processo o meno. L’accertamento medico legale verrà espletato dal dottor Pietro Alessandrini, medico legale dell’Ast di Ascoli. La vicenda è quella dei calciatori provenienti dall’Uruguay che avrebbero utilizzato scorciatoie illecite per ottenere lo status di giocatore comunitario, attraverso le procedure di riconoscimento di quella particolare forma di cittadinanza acquisita – iure sanguinis – da stranieri discendenti di cittadini italiani. L’indagine della questura di Ascoli ha riguardato una decina di giocatori provenienti dall’Uruguay (un paio dei quali militanti in squadre di serie A). In particolare la Digos ha accertato che nel Comune di Spinetoli erano state effettivamente riconosciute numerose cittadinanze italiane in favore di giovani calciatori sudamericani, soprattutto di nazionalità uruguayana, con modalità e tempistiche tali da ingenerare dubbi circa la legittimità delle relative procedure amministrative, che nel caso di specie, prevedono anche il rilascio della residenza anagrafica.
p. erc.