Folle pestaggio a Castel di Lama, la versione al giudice dei 3 arrestati

Nel corso dell’interrogatorio avrebbero ammesso parte delle accuse che sono loro contestate Un 46enne aggredito con calci e pugni per futili motivio, ricoduncibili a un vecchio episodio

Un pestaggio(foto di repertorio)

Un pestaggio(foto di repertorio)

Castel di Lama (Ascoli), 21 marzo 2023 – Restano in regime di custodia cautelare (due uomini in carcere e una donna ai domiciliari) le tre persone arrestate giovedì scorso dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli, insieme ai colleghi della Compagnia e della Stazione. Ieri sono stati sottoposti all’interrogatorio di garanzia che nel caso dei due uomini si è tenuto all’interno del carcere di marino del Tronto. Il giudice delle indagini preliminari Annalisa Giusti ha disposto le misura cautelare nei loro confronti ritenendoli responsabili di un’azione violenta che ha causato lesioni superiori ai 40 giorni ad un 46enne di Castel di Lama. Per il momento restano in carcere, in attesa che il loro legale depositi istanza di revoca che, previo parere della Procura, sarà poi valutata dal giudice Giusti. Nel corso dell’interrogatorio avrebbero ammesso parte delle accuse che sono loro contestate, fornendo la loro versione su come sono andate le cose la sera del 19 ottobre 2022.

Gli arrestati, che hanno agito in concorso tra loro, sono indiziati di aver quel giorno inseguito e quindi bloccato il 46enne mentre viaggiava a bordo della propria auto e di averlo colpito al volto, verosimilmente anche con un bastone e quindi con calci e pugni. Un pestaggio proseguito anche mentre la vittima era ormai a terra, con colpi che hanno provocato al malcapitato lamense le lesioni gravi che vanno dalla frattura scomposta della mandibola e del naso, alla rottura di diversi denti con conseguente indebolimento permanente dell’organo della masticazione. Dalle indagini è emerso che l’aggressione sarebbe maturata per futili motivi, riconducibili ad un episodio avvenuto qualche anno prima, allorquando la donna indagata sarebbe stata morsa da un cane di proprietà della vittima, vicenda per la quale, peraltro, vi era già stato un risarcimento ed era in corso una causa civile. Gli arrestati devono rispondere dei reati di lesioni personali aggravate, violenza privata e rapina aggravata.

Dopo la notifica del provvedimento restrittivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, i due uomini arrestati dai carabinieri sono stati tradotti giovedì presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto, mentre la ragazza è stata sottoposta agli arresti domiciliari.