Piedilama, ormai è scontro "Noi siamo stati esclusi"

Nuova lettera di 51 proprietari di immobili: "Nessuno auspica una diaspora. Ma finora non c’è stato un vero percorso partecipato con la comunità"

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"Scriviamo questa lettera perché ci sentiamo in dovere di fare alcune precisazioni rispetto alla dichiarazione del sindaco di Arquata rivolta ai firmatari della missiva inviata alle istituzioni relativamente al caso della frazione di Piedilama". Inizia così la controreplica condivisa da 51 dei 52 firmatari della comunicazione inviata alle istituzioni relativamente al caso della frazione di Piedilama, scelta per delocalizzare gran parte delle abitazioni che non sarà possibile ricostruire a Pescara del Tronto, distrutta dal sisma del 2016. Il sindaco Franchi ha aspramente criticato la loro presa di posizione assicurando che non permetterà una diaspora, dividendo cioè i residenti di Pescara in tutte le frazioni arquatane. "Dichiarazioni che, pur non sorprendendoci, ci rattristano. Nessuno auspica una diaspora, si auspica invece un percorso condiviso: non ci sembra di chiedere l’impossibile. Per prima cosa – scrivono – vogliamo chiarire che i sottoscrittori della lettera, residenti e non, hanno uguali diritti e contribuiscono alla vita del Comune. Se qualcuno vuole fare distinzioni e dare patenti è libero di farsi avanti. Siamo stati accusati di mettere in difficoltà persone, quando quello che abbiamo chiesto è ascolto, risposte, possibilità di avere voce in capitolo rispetto alla ricostruzione e alla vita della nostra comunità. Tutte cose di cui con le sue azioni il Comune di Arquata ci ha totalmente privati spingendoci, per l’appunto, a rivolgerci anche ad altre istituzioni".

Il sindaco di Arquata ha spiegato che la decisione è avvenuta dopo un percorso condiviso. "Non è vero e invitiamo il Comune a dimostrare con atti ufficiali come sarebbe avvenuto tale lungo e partecipato percorso con la comunità di Piedilama. Siamo estremamente dispiaciuti che si faccia un uso disinvolto di situazioni difficili e delicate che meritano rispetto: compito delle istituzioni dovrebbe essere quello di lavorare per far incontrare e non per dividere". Nel mirino anche i numeri. "Franchi afferma che ’solo’ il 41% di Piedilama rientra nel territorio del Parco dei Sibillini. Evidentemente – scrivono ancora i 51 proprietari di immobili a Piedilama – per lui poco meno del 50% è poco: ne prendiamo atto. Chiediamo quindi un ascolto attivo e fattivo da parte di chi ha a cuore il nostro territorio, la tutela del suo ambiente caratteristico, la salvaguardia paesaggistica".

Peppe Ercoli