L'immagine dell'investimento
Ascoli, 24 settembre 2018 - Le versioni dei testimoni non combaciano. Questa la principale difficoltà riscontrata dalla Polizia Municipale, in campo da 4 giorni per individuare il pirata della strada che venerdì mattina, in Piazza Immacolata, ha investito una donna di 69 anni per poi darsela a gambe. Le indagini sono partite subito, ma gli elementi a disposizione degli inquirenti sono pochi e spesso contraddittori. Nonostante il gran numero di testimoni oculari, infatti, riuscire a vederci chiaro è un’impresa ardua.
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Gli unici dati certi sono il modello dell’automobile (una Mercedes Classe A) e le prime due lettere della targa, anche se la seconda delle due non è uguale per tutti i testimoni. Dalle dichiarazioni dei tanti che hanno assistito alla scena, non si riesce a capire neppure se a bordo dell’auto ci fosse un uomo o una donna. E le versioni sono tante e diverse anche in merito ad altri aspetti, come il colore dell’auto (per alcuni grigio, per altri nero) o i numeri della targa, che per alcuni hanno una progressione e per altri ne hanno una inversa. Nessuno è poi riuscito a focalizzare le ultime due lettere.
L’unico che avrebbe potuto memorizzare la targa nella sua interezza era forse il conducente dell’auto che lo precedeva, il quale, però, ha speso tutte le sue energie nel tentativo di aiutare la donna, che è caduta violentemente a terra e non riusciva a muoversi. Nonostante la mancanza di prove certe, gli inquirenti continuano a indagare, anche perché sospettano che il pirata sia un ascolano. Sono infatti riusciti a ricostruire esattamente il tragitto percorso dell’auto in fuga, che pareva conoscere molto bene le strade cittadine. Dopo aver investito la donna in via Kennedy, ha infatti imboccato via Fermo per poi riprendere l’ultimo tratto di via Firenze e dirigersi verso Monticelli.