Pos obbligatorio: "Scelta giusta". I commercianti ascolani approvano

Viaggio tra le attività della città che da tempo si erano attrezza te per favorire l’utilizzo della tecnologia

Pos obbligatorio: in molti lo utilizzavano già da tempo (foto La Bolognese)

Pos obbligatorio: in molti lo utilizzavano già da tempo (foto La Bolognese)

Dal 30 giugno sono in vigore le sanzioni previste per commercianti e professionisti che non si sono ancora dotati del pos obbligatorio, o che negano ai clienti i pagamenti cashless, con carte di credito e bancomat. Niente più risposte del tipo "non abbiamo il pos", "non accettiamo bancomat", anche un caffè si potrà pagare con bancomat e carte. Favorire i pagamenti elettronici, combattere l’evasione fiscale e facilitare il più possibile a cittadini e clienti la vita, nel tentativo di abbandonare il contante una volta entrati in negozio, togliendo ai commercianti ogni possibilità di rifiuto e riducendo anche furti e rapine. Questo è l’obiettivo del Governo che aveva già reso il pos obbligatorio nel 2013, rimandando tuttavia l’applicazione delle sanzioni. Il decreto Pnrr n. 2 del 30 aprile scorso ha introdotto le sanzioni al 30 giugno 2022, rendendole operative dopo quasi 10 anni. L’obbligo ricade proprio su tutti: commercianti, negozi, liberi professionisti, e chiunque debba esigere un pagamento a fronte della cessione di beni o servizi. C’è un caso in cui non si applica l’obbligo di pagamento con il pos: quello di oggettiva impossibilità tecnica. Si dovrà essere in grado di dimostrare il malfunzionamento.

di Massimiliano Mariotti

Ascoli, 2 luglio 2022 - "Il futuro non può essere evitato, possiamo solo abbracciarlo andandogli in contro". Daniele Fabiani del ristorante Vittoria ha perfettamente ragione. I commercianti ascolani non hanno più potuto evitare la possibilità di offrire ai propri clienti la possibilità di pagare con il pos. A sancirlo è stato quanto introdotto dalla recente normativa del Governo. In realtà già da anni erano stati già in molti a portarsi avanti. Addirittura siamo già allo step successivo con lo sviluppo di altri strumenti che consentiranno di poter ricevere il conto al tavolo attraverso il proprio cellulare. "La moneta elettronica è molto utile - ha proseguito il ristoratore del noto locale di via dei Bonaccorsi -. Limita il contante ed evita possibili furti data la non necessità di recarsi in banca per versare le somme. Questo chiaramente non è il caso di Ascoli. Di certo dall’altro lato andranno abbassate le commissioni e qui le banche dovranno mettersi una mano sulla coscienza. I ristoranti ormai utilizzano questi strumenti da tempo. Soltanto chi faceva un po’ di nero per sopravvivere ora non potrà più farlo. Il discorso è che dobbiamo adattarci tutti. Negli ultimi sei mesi qui da noi abbiamo introdotto un qr code dal tavolo che consentirà di pagare anche senza il bancomat. Grazie al Qpay il telefono stesso del cliente potrà diventare un pos. Siamo fieri di averlo inserito, siamo stati i primi nelle Marche. Le comitive che verranno a cena decideranno direttamente dal tavolo in maniera autonoma come e quanto pagare".

Nell’abbigliamento l’utilizzo del pos è ormai diventato il metodo più utilizzato. "Per noi non è cambiato assolutamente niente - ha commentato Patrizia Virgulti, Sisley di via del Trivio - lo abbiamo usato da sempre. Questo è un modo pensato per far circolare meno i contanti e favorire la tracciabilità, eliminando l’evasione fiscale. Il 95% dei clienti ormai utilizza solo le carte. Pagamenti cartacei non ci sono quasi più del tutto. Alcuni giorni addirittura quasi rasentiamo lo zero. Va bene così". Tanti clienti ricorrono all’utilizzo di bancomat, carte di credito e strumenti contactless. Vari i prodotti offerti attraverso piattaforme e software di ogni genere. Attraverso alcuni di loro non risulta essere necessario neanche dover ricorrere ad una linea di connessione fissa. Certo, per chi non era abituato, all’inizio farà un po’ specie adattarsi a questa maniera moderna di affrontare e regolare le piccole spese. Come ad esempio quelle legate alla possibilità di prendere un caffè o fare colazione al bar. Ma lo stesso può dirsi anche nel caso di acquisto di alcuni articoli di cancelleria, così come per bottoni, ago, filo.

"Nel 2022 credo che sia il minimo che un commerciante possa offrire - ha sostenuto Valeria Giannelli, titolare de L’Arcolaio di via Ceci -, questo è un servizio che indubbiamente deve essere servito ad un cliente che fa acquisti. In sincerità trovo poco gradevole utilizzarlo per piccole cifre. Girare senza soldi non mi sembra un’ottima scelta però ognuno credo che debba optare per la soluzione che preferisce di più. È ancora una pratica che non stravolge il normale lavoro. Qui da me il pagamento con pos è una percentuale che riguarda il 20% della clientela. I costi alla fine sono irrisori. Ho scelto lo strumento portatile messo in commercio dalle poste italiane e mi trovo bene. Si può bypassare il discorso della linea fissa che può comportare dei costi in più. E così riduco meglio i costi su base annua. Ritengo il tutto un adempimento giusto. Alla fine ci hanno dato tanto tempo per metterci in regola prima. Questa storia va avanti da parecchio, prima o poi doveva essere definita".

"Lo usavamo anche in precedenza - ha aggiunto Marco Cellini, Migliori di piazza Arringo -. Da una parte è una scelta giusta. Risolve il problema degli spicci e delle banconote di piccolo taglio che per noi costituivano un guaio. L’unica cosa forse è che dovremmo avere la stessa linea utilizzata negli Stati Uniti. Con la fibra a volte ci possono essere problemi di connessione e disagi. Per importi superiori ad una certa cifra si dovrebbe pagare tutto esclusivamente con la carta".