Pronto soccorso e aggressioni: "Medici in fuga"

Un riconoscimento economico per i medici che più di tutti portano il peso di un sistema sanitario in sofferenza. La Cisl Fp regionale spiega che dopo un importante lavoro di mediazione è stato sottoscritto un accordo con il servizio salute per il riconoscimento dell’indennità economica al personale di ogni ruolo, operante in Pronto Soccorso ed in altri servizi ad esso collegati. Si parla di 80 euro mensili, riconosciuti per il periodo che va dal primo gennaio 2022, nell’azienda fermana si parla di un fondo che 76mila euro che riguarderà circa 91 operatori di ogni ruolo per un costo, che sono assegnati al Pronto Soccorso, punti di primo intervento, Potes, radiologia interna al Pronto Soccorso. Entro la seconda metà del 2023 lo stanziamento potrebbe raddoppiare grazie agli ulteriori cento milioni di euro. L’accordo, spiega il segretario regionale Giuseppe Donati, riguarderà anche operatori assegnati ad altre unità operative come l’elisoccorso, il pronto soccorso ginecologico, la centrale operativa 118: "L’indennità andrà a regime con lo stipendio di maggio 2023, mentre gli arretrati del 2023 saranno pagati con lo stipendio di giugno 2023. Seguirà la liquidazione degli arretrati del 2022 nello stipendio di luglio 2023 – aggiunge Donati – Il riconoscimento di una specifica indennità di Pronto Soccorso voluto dal legislatore ed il conseguente accordo raggiunto il 5 maggio con la Regione Marche, è sicuramente un primo passo per riconoscere il fortissimo disagio di chi opera all’interno di tale ambito e servizi affini. Una buonissima notizia quindi che fa rientrare le Marche tra le Regioni che hanno portato a casa questo importante accordo". Il personale del pronto soccorso del Murri, spiega Donati, sta vivendo costantemente sotto pressione: "Non bastano infatti i carichi di lavoro pesantissimi, il numero di malati che sostano sulle barelle anche per giorni ai quali va fornita assistenza di ogni tipo, c’è anche il fenomeno delle aggressioni da fronteggiare. Tutto questo crea la fuga del personale che può andarsene dal Pronto Soccorso. Difficilissimo reperire medici che scelgono di specializzarsi in medicina e chirurgia d’urgenza ma sarà presto molto difficile anche trovare infermieri ed OSS disposti a prestare servizio in questo contesto sempre più rischioso".

Angelica Malvatani