Quel continuo inquinamento acustico che ci assilla

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Caro lettore,

la sua è una raffinata riflessione, che meriterebbe approfondimenti. Chissà che veramente la nostra non passi alla storia come l’epoca del rumore. Marmitte di motorini che sfrecciano a tutta velocità o stereo di macchine a tutto volume (comportamenti che credevamo appartenessero al passato) rappresentano soltanto una minima una parte dell’ampia gamma di situazioni che la quotidianità ci presenta. La cosa che condivido maggiormente con lei è il riferimento alla radio di sottofondo a tutte le ore. Sembra quasi che debba per forza esserci una musica che accompagni le nostre attività in ogni momento, in ogni angolo, entrando nei vari negozi, nei bar, in ristoranti e pizzerie, negli stabilimenti balneari. Anche in luoghi suggestivi o immersi nella natura, c’è sempre un dispositivo acceso che produce musica e riempie l’aria, impedendoci talvolta di rimanere un po’ in silenzio magari per leggere un giornale o un libro. Io ascolto tanta musica, anche ad alto volume, ma è una cosa diversa. La ascolto sul mio stereo o sul telefono con le cuffiette. Essere sottoposti continuamente a un fastidioso sottofondo contro la nostra volontà, però, la reputo una forzatura alla quale ormai rischiamo di assuefarci; e, senza che ce ne accorgiamo, tutto questo inquinamento acustico anziché rilassarci finisce con il produrre l’effetto opposto.