Quindicesimo concorso letterario, la cerimonia di premiazione con la presidente Dacia Maraini

Premiazione della 15esima edizione del concorso letterario internazionale Città di Grottammare, con la presidente onoraria Dacia Maraini. Numeri significativi: 962 autori, 1.289 opere. Tema della Pace.

Quindicesimo concorso letterario, la cerimonia di premiazione con la presidente Dacia Maraini

Quindicesimo concorso letterario, la cerimonia di premiazione con la presidente Dacia Maraini

Alla presenza della presidente onoraria Dacia Marini, la premiazione dei vincitori della 15esima edizione del concorso letterario internazionale Città di Grottammare promosso dall’associazione Pelasgo 968. I numeri sono rilevanti. Hanno partecipato 962 autori che hanno presentato 1.289 opere di cui 343 per la poesia in lingua italiana e 83 in dialetto, 215 racconti brevi, 327 romanzi, 133 romanzi inediti, 48 opere prime e 22 monologhi di teatro. "Un premio che si è ritagliato uno spazio in un panorama talvolta affollato e inflazionato. Un evento in cui si confrontano tantissimi autori di livello elevato – ha affermato il vice sindaco Lorenzo Rossi - Negli anni ho notato che l’organizzazione ha deciso di puntare su un’iniziativa che non fosse banale e quantitativa, ma qualitativa. Il mio ringraziamento va a tutti gli autori, non solo quelli che hanno vinto e poi a Dacia Maraini, presidentessa onoraria del premio alla quale abbiamo avuto l’onore di conferire la cittadinanza onoraria. Una scrittrice, una donna di cultura, una protagonista degli ultimi decenni". Lorenzo Rossi ha poi fatto riferimento al tema di questa edizione, dedicata alla Pace: "Chiedo agli artisti, di dedicare una parte del loro impegno a questo tema". Il sindaco Alessandro Rocchi ha evidenziato l’importanza del Premio sotto il punto di vista culturale, ma anche turistico. "Mi fa piacere stare sul palcoscenico perché io amo il teatro e per me la poesia è anche teatro – ha affermato Dacia Maraini - Io ho fatto tanto teatro e per me ha un odore e un sapore unico e mi fa piacere che voi fate questo premio su questo teatro. Non si può che scrivere poesie. Voglio ricordare che quando sono andata ad Auschwitz ho trovato la testimonianza di ex prigioniero francese che non era ebreo, ma comunista. Lui racconta che non sarebbe sopravvissuto se non avesse avuto 5 minuti di poesia. "Ci nascondevamo nell’unico posto dove i nazisti non venivano perché si sporcavano, nel cesso del campo, dove ci radunavamo e ripetevamo a memoria le grandi poesie francesi" Ecco, meglio di così non si potrebbe spiegare la forza della poesia".

ma. ie.