Ascoli, sul Monte Vettore nascerà il nuovo rifugio Zilioli

Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Carisap

Come sarà il rifugio

Come sarà il rifugio

Ascoli Piceno, 30 ottobre 2018 - Il monte Vettore avrà di nuovo il suo rifugio: con 185mila euro, infatti, la Fondazione Carisap ha finanziato il progetto che permetterà di costruire un nuovo rifugio Zilioli al posto di quello che, dopo il terremoto, è diventato inagibile: una bella notizia per la sezione del Cai di Ascoli, che ieri ha ringraziato il presidente Galeati e anche l'Avis provinciale Ascoli Piceno e la Sat (Società Alpinisti Tridentini) che hanno dato il loro contributo.

Al posto del manufatto artigianale, gli amanti della montagna troveranno un rifugio sicuro, moderno e accogliente, che ricorderà nella sua sagoma le forme della casetta di pietra a doppia falda, tanto familiare agli amanti dei Sibillini. Lo Zilioli, di proprietà della sezione Cai di Ascoli, non è soltanto un riparo occasionale per escursionisti: è una struttura che sostiene il ritorno del turismo 'lento' sui Sibillini e nei paesi che li circondano, dove le attività ricettive e commerciali hanno iniziato una faticosa ma tenace ripresa. La nuova struttura, poi, sarà al servizio anche del Soccorso alpino, che potrà utilizzarlo come base per le esercitazioni e per gli interventi di recupero. 

Servirà un elicottero per portare a termine l'operazione, perché di certo costruire un rifugio a 2.240 metri non è cosa da tutti i giorni: i materiali arriveranno quindi dal cielo, mentre gli operai che lavoreranno nel cantiere dormiranno in quota, in un accampamento che verrà allestito per l'occasione. In questo senso, si sta già cercando un'impresa che abbia una certa familiarità con lavori così impegnativi. Il nuovo rifugio sarà in legno, con i pannelli che verranno alternati all'isolamento termico necessario a quelle altitudini. L’involucro sarà in lamiera di zinco titanio, montato con l’antica tecnica della graffatura, e gli interni rigorosamente in legno.

Due le novità principali, l'acqua e l'energia elettrica: quest'ultima sarà prodotta sia con i pannelli fotovoltaici sia grazie a un piccolo sistema eolico e questo permetterà di dotare il rifugio di un riscaldamento a pavimento; l’acqua piovana che verrà raccolta passerà per un sistema di purificazione rendendo possibile l'uso dell’acqua per scopi igienici. 

«Questa iniziativa – ha spiegato il presidente della Fondazione Carisap, Angelo Galeati – rientra nel Masterplan terremoto: abbiamo considerato questo rifugio un elemento simbolico della montagna principale del comprensorio piceno e ci è sembrato il miglior simbolo da riportare a nuova vita». Paola Romanucci, presidente della sezione Cai di Ascoli, ha detto che il recupero di un piccolo rifugio come questo «rappresenta uno strumento di futuro per le comunità terremotate: perché il rischio è di avere paesi ben ricostruiti ma spopolati. Questo è il modo più concreto per manifestare la nostra vicinanza alle comunità colpite».