Rissa a Bologna fra ascolani e leccesi: 5 denunciati

Nei guai tre studenti universitari di 25 anni. La violenza sarebbe stata originata da una spinta involontaria, poi sono partiti gli insulti

Carabinieri al lavoro

Carabinieri al lavoro

Bologna, 13 febbraio 2022 - Tre ragazzi ascolani coinvolti in una rissa in via Rizzoli, in pieno centro a Bologna. Da una parte i tre giovani del Piceno, studenti di 25 anni; dall’altra, due leccesi di 44 e 45 anni. Ad avere la peggio sono stati questi ultimi: all’arrivo dei carabinieri erano a terra, uno con una caviglia rotta, l’altro con un occhio pesto e il volto tumefatto. I militari, poco dopo, hanno rintracciato anche il terzetto di ascolani, che si era allontanato verso Strada Maggiore. A quanto pare, anche in questa circostanza, a giocare un ruolo decisivo per far scattare la violenza è stato l’alcol: stando a quanto dichiarato dai tre, i leccesi li avrebbero urtati camminando e poi, invece di scusarsi, tra i due gruppi sarebbero partiti insulti, spintoni e poi calci e pugni.

Anche uno dei tre marchigiani aveva infatti un taglio allo zigomo, eredità della zuffa a cui aveva appena preso parte assieme agli amici. I feriti sono stati medicati dal 118, i leccesi accompagnati in ospedale in codice di media gravità, e tutti, al termine degli accertamenti, sono stati denunciati per rissa. A Bologna, come in numerose città d’Italia, si susseguono gli episodi di violenza, soprattutto tra giovani e giovanissimi.

Gioca un ruolo fondamentale, ovviamente, l’abuso di alcol. Che può portare alle scene di movida molesta che quasi ogni weekend accadono in riviera, con ragazzini ubriachi che saltano sulle auto in sosta e fannò pipì contro i portoni delle case, alla vera e prorpia violenza, come nel caso del movimentato weekend di Bologna. E anche l’ultimo weekend sotto le Torri bolognesi si è aperto all’insegna degli abusi di sostanze, sotto una leggera pioggia che non ha impedito che il tasso alcolico, tra i tanti in giro per il centro, superasse la soglia di guardia e sfociasse pure in violenze. Erano ubriachi, i cinque che si sono affrontati a due passi da piazza Maggiore. Ma anche quelli che hanno dato vita a un altro episodio, poco prima, in un’altra zona della città.

Il primo episodio di violenza in terra felsinea era infatti avvenuto intorno alle 2: in via Petroni c’era ancora un notevole movimento, quando alcuni ragazzi hanno chiamato il 118 perché un diciannovenne marocchino, incensurato, ospite di una comunità per stranieri, era stato colpito con una coltellata dritta al petto. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, intervenuti nella strada della zona universitaria allertati dai sanitari, il ragazzo avrebbe iniziato a discutere con un altro, descritto come italiano e suo coetaneo, per motivi banali, accesi dall’alcol che entrambi avevano in corpo. E proprio al culmine di questa lite, l’italiano ha tirato fuori il coltello, con il quale ha colpito l’altro. Una ferita ben piantata, ma che non ha leso, fortunatamente, organi vitali. Il diciannovenne è stato trasportato al Maggiore in codice di massima gravità: è stato ricucito e la prognosi per lui, che è rimasto sempre cosciente, è di 30 giorni. I carabinieri della compagnia Bologna Centro e del Radiomobile si sono messi alla ricerca dell’accoltellatore, fuggito tra la folla. E hanno ascoltato le testimonianze dei tanti presenti per ricostruire il fatto e avere un identikit dell’aggressore. Mentre i carabinieri erano impegnati in via Petroni, alle 3,30 è arrivata un’altra chiamata d’emergenza, questa volta da via Rizzoli, dove cinque persone si stavano prendendo a calci e pugni, nei pressi dell’Apple Store.

Insomma, gli episodi di sangue continuano a riempire le cronche in uno stato di disagio dovuto anche ai lunghi due anni di pandemia. Un periodo difficilissimo per i più giovani, privati del loro spazio vitale, di stimoli, spesso anche della scuola e dei compagni di classe, come dell’università.