Scuola, boom di precari: una cattedra su quattro a tempo determinato. Supplenti raddoppiati

La percentuale dei docenti senza posto fisso è passata dall’11% del 2015 all’attuale 20% . E la situazione peggiora sui posti per il sostegno. L’ultimo concorso non aiuta: tantissime domande, poco spazio

Scuola, boom di precari (foto generica)

Scuola, boom di precari (foto generica)

Ascoli, 17 marzo 2024 – A scuola, nelle Marche, un lavoratore su quattro è precario e i risultati del concorso sono tutt’altro che rassicuranti: zero posti per latino e greco, scienze agrarie o storia dell’arte. Cresce del 10,5% la percentuale di precari nella provincia di Ascoli, passando dall’ 8% del 2015 al 18,5% del 2023. Praticamente, due lavoratori su 10.

Secondo lo studio della Uil Scuola Rua Marche, che mette in relazione i dati sul personale a tempo determinato e il totale del personale nelle scuole, i numeri in regione sono ancora peggiori. Lo studio evidenzia in regione un totale di oltre 37mila lavoratori della scuola. Di questi circa 9.600 sono precari, ovvero 1 su 4.

La percentuale dei docenti precari è passata infatti dall’11% del 2015 all’attuale 20%, con una crescita generale del 10%, distribuita con delle differenze in regione. Infatti, da provincia a provincia si assiste a variazioni non da poco: quella che ha l’incidenza maggiore di docenti precari è Pesaro e Urbino che si posiziona al primo posto con il 23,67%, seguita da Macerata (20,56%) e Fermo che, sebbene aumenti ‘solo’ di 8 punti percentuale, fa un balzo dal 12,3% al 20,53%. Ancona è quella che registra l’impennata minore, passando dal 13,54% al 18,84%, e che per questo è al quarto posto. ‘Fortunamente’ ultimo posto per Ascoli, con il già citato 18,5%.

Tutta un’altra situazione quando si prende in analisi il posto di ‘docenti di sostegno’, dove l’impiego di personale precario rappresenta ad oggi praticamente la metà. Infatti, un docente su due non ha un contratto a tempo indeterminato in praticamente nessuna provincia, e in questo caso Ancona sembra avere la situazione ‘migliore’.

Si passa infatti da un 53% di Pesaro e Urbino al 51,58% di Macerata, il 51,48% di Fermo. Quarto posto per Ascoli con 48,32% e chiusura con 47,88% per Ancona. Per il personale ata la situazione è ancora peggiore: i numeri triplicano a Fermo (dall’11,16% al 33,65%) e raddoppiano nelle altre province passando, ad Ascoli, dall’11,23% al 26,17%. Che entrare a lavorare in una scuola sia difficile è chiaro, ma l’ennesima dimostrazione di ciò arriva dall’analisi delle domande presentate ai concorsi per docenti confrontate con i posti disponibili.

Per le scuole di secondo grado, infatti, stando alle graduatorie degli ammessi alla prova orale, la situazione nelle Marche è sconvolgente: 204 candidati per 7 posti come docente di lettere e latino, 241 candidati per 4 posti liberi come professore di storia dell’arte, e ancora 577 candidati per 7 posti per insegnare scienze motorie o 246 candidati per un unico posto da docente di filosofia e storia.

Le materie umanistiche sono in crisi, e a confermare il trend degli ultimi anni, basta osservare i lavori più richiesti. In regione le materie con i numeri maggiori di posti vacanti sono sicuramente matematica e fisica, rispettivamente con 44 e 36, seguite da lettere di secondo grado, per il quale si ricercano 22 docenti.

In quasi tutti gli altri casi le candidature accettate sono comprese tra 1 e 5, se non addirittura direttamente non accettate, come per latino e greco, filosofia e scienze umane, geografia o tante altre materie. Sempre in base ai dati, possiamo affermare invece che le materie più desiderate dai futuri docenti nelle Marche sono scienze motorie, con 577 candidati, scienze naturali, per le quali si candidano in 544, e lettere, con 521 candidati.