Sempre meno lavoratori Previsioni: crollo nel 2030

In provincia ne mancheranno all’appello oltre 10mila tra i 15 e i 64 anni

Migration

di Vittorio Bellagamba

La migrazione, il calo della natalità con il contemporaneo invecchiamento della popolazione sono alcuni dei fattori che determineranno nei prossimi otto anni un calo della forza lavoro in provincia di Ascoli. Nel 2030, secondo le previsioni dell’Istat pubblicate su Il Sole 24 Ore in provincia di Ascoli mancheranno all’appello ben 10.080 lavoratori di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Un calo particolarmente rilevate della popolazione attiva che deve essere considerato come un vero e proprio campanello di allarme per le imprese molte delle quali impegnate in questa fase congiunturale nella ricerca di personale che non riescono a trovare. Analizzando nel dettaglio la realtà previsionale di Ascoli emerge che la mancanza di lavoratori nel 2030 prevista in oltre diecimila addetti in valori percentuali si traduce in un calo del 7,9%. L’analisi riferita ai lavoratori di età compresa tra i 15 e i 29 anni emerge che mancheranno all’appello 1.684 addetti nel 2030 con un calo pari a -5,8%. I lavoratori con età compresa tra i 30 e i 64 anni il calo in valori assoluti in provincia di Ascoli si attesterà a meno 8.396 che in valori percentuali si traduce -8,6%.

Il problema di avere meno lavoratori nel 2030 non è solo per le imprese ma anche per la pubblica amministrazione che spesso negli ultimi anni ha fatto ricorso al blocco delle assunzioni e ora si potrebbe trovare davanti un problema strutturale alquanto rilevante. Alle problematiche rilevanti di carattere qualitativo che le aziende private e gli enti pubblici sono costrette ad affrontare non riuscendo a trovare sul mercato del lavoro addetti con le qualifiche richieste nei prossimi anni si aggiungeranno anche problemi quantitativi considerando il previsto calo dei lavoratori a disposizione nel Piceno. Attualmente, secondo i dati diffusi da Anpal, nella provincia di Ascoli gli occupati sono 76.687. Di questi il 73,9% ha un contratto di lavoro dipendente mentre il 26,61% indipendente. Coloro che hanno un contratto a tempo pieno sono l’87,4% mentre quelli che hanno un contratto di lavoro a tempo parziale sono il 12,6%. Analizzando il dato degli occupati per titolo di studio emerge che nel Piceno l numero più consistente è quello dei diplomati con un’incidenza del 51% sul totale seguito da quelli con la licenza media 30% e quelli con laurea del 19%. Nel Piceno ci sono anche quelli in cerca di occupazione anche se negli ultimi mesi del 2021 questo dato si è notevolmente ridimensionato. Basti pensare che si è passati dagli 11.131 disoccupati del terzo trimestre del 2021 ai 9.446 dei primi giorni del 2022 con una flessione, quindi, in valori assoluti pari a 1.685 addetti che hanno trovato lavoro. Un dato che è destinato a cambiare anche nei prossimi mesi tenendo presente le richieste delle imprese.