"Sestieri nuove parrocchie Puntiamo sul terzo settore"

Il nostro viaggio nelle taverne inizia da Porta Solestà, Attilio Lattanzi: "Dal battesimo del solestante al campus per i bimbi, tantissime attività"

Migration

di Flavio Nardini

La parola che ripete più spesso è "appartenenza". Difficile sentire concetti diversi all’interno dei sestieri cittadini, tornati alla loro funzione sociale dopo la frenata forzata causa pandemia. Come in una serata di mezza estate al sestiere di Porta Solestà. È lunedì e va in scena la terza e ultima degusteria organizzata dai gialloblù (protagonisti in questo caso i vini Caprai di Montefalco), atmfosera rilassata, occupati i cento posti disponibili. Attilio Lattanzi, caposestiere, ci tiene a far vedere quello che sta diventando la taverna di via De Berardinis, a mettere in fila le iniziative: "La Quintana non è solo giostra – dice –, bisogna puntare sul terzo settore, diversificare, aprire a nuove cose. Quest’anno abbiamo fatto anche una mostra qui al sestiere, proviamo ad andare oltre le solite serate".

L’obiettivo è coinvolgere sempre più le persone del quartiere (e non solo) e farle sentire all’interno di una grande famiglia: "Per certi versi abbiamo sostituito la vecchia funzione delle parrocchie. Non sta a me giudicare il motivo del cambiamento che c’è stato in quei luoghi, però piano piano li abbiamo sostituiti. Facciamo aggregazione, siamo riusciti quest’estate a riproporre una settimana di campus gratuita, dove abbiamo chiesto solo la tessera del sestiere al costo di 15 euro. Ci sono stati 30 bambini e, anche se solo per una settimana, siamo riusciti a toglierli magari dal divano e dalla televisione. Grazie ai nostri fornitori avevamo acqua, frutta e altro cibo salutare per lanciare anche il messaggio dell’alimentazione sana". Ma si parte anche prima, con il battesimo del solestante al tempietto Rosso. Il 2 giugno è stata una mattinata di festa con 28 battesimi: "Lo facciamo in un nostro luogo del cuore e quest’anno c’erano veramente tanti bambini, tra cui alcuni neonati. E’ un’iniziativa a cui teniamo tantissimo che racchiude il senso di tutto quello che facciamo per il quartiere".

Sono settimane di fuoco per i sestieri cittadini, alle prese con continui eventi tra una Quintana e l’altra. "Se riusciamo a fare tutto lo dobbiamo ai nostri volontari – continua Lattanzi –. E qui torna in ballo il senso di appartenenza, le persone dedicano gratuitamente il proprio tempo al sestiere. Da settembre il venerdì attiveremo il dopo scuola per fare stare insieme i bambini, per farli studiare da noi, concedere magari due ore libere ai genitori. Saranno seguiti dai nostri volontari, tra cui insegnanti". E i volontari sono preziosi anche in serate come quelle di lunedì: operai, professionisti, impiegati, diventano cuochi o camerieri per una sera, si occupano dell’organizzazione, passano tra i tavoli. Ci sono sorrisi di complicità da chi si conosce da una vita e magari ha gioito o buttato giù un boccone amaro per una Quintana vinta o persa per un soffio, come quella di luglio quando Gubbini di Porta Tufilla è riuscito a precedere Innocenzi per appena due punti. "Luca sta lavorando sodo per la rinvincita – dicono dal sestiere –. È stata una bellissima giostra, peccato per il risultato finale e per qualche insulto di troppo durante il corteo da persone in là con gli anni. Chi ci sarà per il dopo Innocenzi? Beh, Innocenzi...".