Siccità, crisi climatica e guerra Allevatori e agricoltori: "Da soli davvero non ce la faremo"

Non piove e non nevica più, arriva il conto nelle campagne della Vallata

La siccità mette in ginocchio gli allevatori, anche nel Piceno. Nel Centro Italia, nelle Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio la situazione è drammatica, ad aggravare tutto sono i prezzi schizzati alle stelle del gasolio, dell’energia, del gas e ella mangimistica. "È la crisi più grave degli ultimi settant’anni – commentano alcuni agricoltori e allevatori del Piceno – i costi hanno superato gli utili e con questi scenari non ci rimane altro che chiudere le aziende".

Non si tratta di una minaccia, la situazione è seria, la siccità è il risultato di un inverno senza pioggia e senza neve. Il mese di maggio è stato il più caldo di sempre dal 1800 ad oggi. La scarsità di acqua crea problemi anche nelle rese delle coltivazioni in campo; come girasole, mais, grano e degli altri cereali, dei foraggi per l’alimentazione animale, degli ortaggi e della frutta. La guerra in Ucraina e i rincari dell’energia già pesano sul carrello della spesa della gente (a maggio +7,1%), la siccità non può che aggravare la situazione. C’è preoccupazione tra gli allevatori che da tempo espongono le loro problematiche, alle organizzazioni sindacali. "Chiediamo aiuti – è l’appello degli allevatori e degli agricoltori –, basterebbe anche un supporto nell’approvvigionamento dell’acqua, ma le nostre richieste rimangono inascoltate. Avanti così saremo costretti a mandare a casa i nostri lavoratori e vendere le nostre aziende. Le organizzazioni sindacali ci rispondono che stanno facendo tutto il possibile per la nostra sopravvivenza, ma abbiamo seri dubbi. Abbiamo un’ultima soluzione: organizzarci, attuare una protesta, scendere in strada con trattori e animali. Vogliamo sopravvivere, ma soli non ce la faremo".

Maria Grazia Lappa