Sisto Malaspina, è di Ascoli Piceno la vittima dell'attentato a Melbourne

Accoltellato da un terrorista dell'Isis, era nato ad Ascoli. Emigrato in Australia nel 1963

L'ascolano Sisto Malaspina nel suo locale a Melbourne

L'ascolano Sisto Malaspina nel suo locale a Melbourne

Ascoli, 10 novembre 2018 - Era ascolano Sisto Malaspina, il 74enne italiano tragicamente scomparso in seguito all'attentato di Melbourne, avvenuto venerdì nel centro della cittadina australiana e poi rivendicato dall'Isis. Se n'è andato all'improvviso, ucciso a coltellate dal 30enne di origini somale, Hassan Khalif Shire Ali, ma la sua storia è stata lunga e piena di avventure. Tutto è iniziato a Poggio di Bretta, dove Sisto ha trascorso l'infanzia in compagnia dei genitori: la mamma, di origini reatine, e il papà, che invece era ascolano. Una giovinezza piena di speranze e sogni, quelli che poi, alla fine, sono diventati realtà. La storia di Sisto, infatti, comincia ad Ascoli, sua città natale, ma poi è arriva lontanissimo. Ha toccato le sponde del continente oceanico, dall'altra parte del Globo, ed è passata attraverso l'emigrazione.

Era il 1963 e Sisto aveva solo 18 anni quando ha varcato i confini nazionali, partendo da Greccio, piccolo comune in provincia di Rieti, con una valigia in mano e tanti buoni propositi per il futuro. Quel futuro che Sisto è riuscito a conquistare pienamente, diventando un vero e proprio simbolo nella città di Melbourne. E' stato uno dei primi ad esportare il caffè espresso in Australia, a Melbourne, dove era comproprietario insieme al suo socio Nino Pangrazio di un noto bar sulla Bourke Street, il 'Pellegrinì's Café', acquistato nel 1974, vicino al Parlamento dello Stato di Victoria, ben presto diventato un luogo di culto, frequentato persino dall'attore Rusel Crowe, che ha ricordato Sisto su twitter come il suo «zio italiano», esprimendo tutto il suo dolore su quanto accaduto.

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«Sisto, il mio cuore si spezza... - ha scritto Russel -. Frequento il Pellegrinìs dal 1987. Non sono mai stato a Melbourne senza visitare il mio Sisto. Sul muro ci sono gli adesivi e i berretti di South Sydney. Il mio dolce e leale amico, accoltellato in strada da un pazzo. È così triste». Sotto shock anche il socio: «Eravamo partner dal 1974 – ha dichiarato - e prima di allora siamo stati amici per 10 anni. Era sempre sorridente e non abbiamo mai discusso in tutti gli anni che abbiamo lavorato insieme. Sono scioccato», ha detto commosso, spiegando di essere stato avvertito della morte di Malaspina da un membro del personale. Cordoglio è stato espresso su Twitter anche dal leader del Partito Laburista australiano e attuale capo dell'opposizione in Parlamento, Bill Shorten: «Scioccante, irreale e straziante», ha commentato. «Frequento Pellegrinìs dai tempi della scuola. Avevo appena visto Sisto lunedì mattina. Aveva insistito che io provassi la sua torta di mandorle. Era un'icona di Melbourne e un vero gentiluomo. Impossibile immaginare la devastazione della sua famiglia e del suo personale».

ANSA

E a compiangerlo, oggi, sono anche i parenti ascolani e tutta la sua città. Ascoli e Melbourne, l'Italia e l'Australia: due luoghi in apparenza lontanissimi, eppure legati de un sottile filo rosso che, purtroppo, è tornato visibile in tragiche circostanze. Due mondi lontanissimi che, forse, avrebbero potuto anche riavvicinarsi, ma purtroppo la vita si Sisto è stata brutalmente stroncata. Il suo ricordo, però, sta facendo il giro del mondo, illuminato dalla magnanimità di un ultimo gesto. Infatti, pare che sia stato lo stesso Sisto, ignaro di tutto, a finire tra le grinfie del suo attentatore. Sarebbe accorso in suo aiuto nel momento in cui l'auto del terrorista ha preso fuoco. Secondo il racconto di alcuni testimoni, l'aggressore ha prima lanciato la sua auto carica di bombole di gas contro i passanti. Malaspina si è diretto verso l'auto del somalo dopo che aveva preso fuoco, quando l'aggressore lo ha pugnalato al petto. Non poteva sapere che l'uomo che stava salvando, in cambio, lo avrebbe ucciso senza pietà, ma il suo ultimo atto gli renderà onore per sempre.