Sopralluogo sui terreni per il futuro ospedale

Tre le aree che ieri mattina sono state prospettate dai referenti comunali alla Regione

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Chissà che operazione epocale sarà, l’esproprio dei terreni sui quali sorgerà il futuro ospedale di San Benedetto. È quel che vien da chiedersi considerando le tre aree che ieri mattina sono state prospettate dai referenti comunali alla regione Marche, quali possibili location del nuovo nosocomio in riviera. Tre opzioni, tre appezzamenti privati, tutti concentrati nel quadrilatero delimitato ad est dalla strada statale 16, a nord dalla Salaria – più o meno – ad ovest da Monteprandone e a sud dal confine meridionale di San Benedetto. Più nello specifico, il sopralluogo dei tecnici comunali e regionali, accompagnati dal consigliere regionale Andrea Assenti e dal consigliere comunale Gino Micozzi, ha riguardato un’area adiacente a via Volterra, una a ovest del Centro Agroalimentare Piceno e una a nord della strada statale 4. Le tre opzioni ora dovranno superare il vaglio preliminare di Palazzo Raffaello, che dovrà valutare gli eventuali rischi connessi. In secondo luogo la palla passerà di nuovo al comune, che dovrà individuare l’area in via definitiva, ed infine di nuovo la regione eseguirà l’annunciato piano di pre-fattibilità, per il quale ha già stanziato 400mila euro. Sogni? Desideri? Reali possibilità? È ancora presto per dirlo, ma per ora è certo che il sindaco Spazzafumo intende portare avanti il discorso lontano dalle orecchie indiscrete del consiglio comunale, nonostante la dottoressa Aurora Bottiglieri, presidentessa della commissione sanità, abbia più volte chiesto al primo cittadino di fare chiarezza sulla questione. A non gradire, peraltro, è anche un’associazione che ha ben poco a che fare con gli ambienti di centrosinistra: "Temiamo – scrive Luigi Piunti, del comitato Io Resto Qui – che il sindaco Spazzafumo nasconda ai cittadini che non è stato promosso in regione alcuno studio di pre-fattibilità e che quindi non sia stato prodotto alcun documento o relazione tecnica che dimostri che il Madonna del Soccorso non si possa rinnovare ed adeguare alle esigenze della sanità cittadina e territoriale". I membri del comitato, infatti, preferirebbero ristrutturare l’attuale ospedale. "Tutto ciò accade forse perché il progetto della nuova struttura è stato fatto da un suo consigliere – attacca Piunti –? Lo stesso progettista che già quattro anni fa realizzò il progetto di un nuovo ospedale da costruire nella zona Fosso dei Galli, condannando il Madonna del Soccorso all’oblio? Il nostro sindaco ha quindi accettato in maniera incondizionata il progetto del suo consigliere per motivazioni politiche?"

Giuseppe Di Marco