
Sui fatti indagano i carabinieri
Ascoli, 14 dicembre 2020 - Ci sono sempre più Comuni che combattono la loro ’guerra’ contro il proliferare dei colombi facendo ricorso a varie tecniche, ma quello che avrebbero fatto due persone, tra cui un amministratore di un piccolo comune dell’entroterra, probabilmente non era permesso, tanto che entrambi sarebbero stati deferiti all’autorità Giudiziaria. Di notte, in pieno lockdown, avrebbero infatti esploso colpi di arma da fuoco per allontanare i piccioni che assediavano qualche abitazione del centro storico, suscitando l’allarme dei residenti che hanno chiamato i carabinieri. I militari dell’arma hanno avviato le indagini che, secondo alcune fonti, avrebbero ipotizzato il reato di porto abusivo di armi e spari pericolosi.
L’amministratore, da noi contattato, a ogni modo non conferma l’accaduto e nega d’aver preso parte, insieme all’altro, alla ’cacciata’ del colombo. I residenti raccontano d’aver sentito, a fine novembre, l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco provenire da un’abitazione privata, in pieno centro del paese, con l’intento di allontanare i piccioni. Un problema serio quello dei colombi che assediano i centri storici. Si provano diversi sistemi per tenerli lontani: dai gufi finti ai falchi pellegrini veri, dai fischi di rapaci diffusi con altoparlanti, ai petardi o all’uso di pistole ad acqua. Ma ci sono state anche autorizzazioni per battute di caccia con fucili nei centri storici, subito annullate dai giudici amministrativi. Le esplosioni con arma da fuoco, che sarebbero state improvvisate dall’amministratore e dal dipendente comunale, per allontanare i volatili dal centro storico del loro paese, rischiano di diventare un problema per entrambi.