"Un’App per far ripartire gli eventi in sicurezza"

Fabio, Daniele e Alessandro hanno realizzato ’Mitiga’: "Dopo il vaccino o un tampone negativo arriva un Qr Code che va mostrato all’ingresso"

Migration

Fabio Traini, innanzitutto come è nata la vostra idea?

"Io e Daniele siamo ingegneri, mentre Alessandro è un tecnico programmatore. Siamo giovani, visto che abbiamo 35 anni, e abbiamo deciso di unire le nostre conoscenze e le nostre capacità per ideare qualcosa che potesse aiutare il paese a ripartire per quanto riguarda l’organizzazione degli eventi, sia che si tratti di una partita di calcio che di una serata in discoteca".

Come funziona l’applicazione che avete realizzato?

"Innanzitutto dobbiamo dire che si tratta di un’app completamente gratuita. Il funzionamento è molto semplice. Chi intende partecipare a un determinato evento si deve sottoporre, qualora non sia vaccinato, a un tampone molecolare oppure a un test rapido di terza generazione, che fra l’altro vengono ormai effettuati anche in farmacia oltre che da diverse realtà private. Ciò, ovviamente, tra le 24 e le 48 ore che precedono l’evento al quale si desidera prendere parte. Chi effettua il tampone, in questo caso l’azienda sanitaria privata oppure la stessa farmacia, carica i dati del soggetto risultato negativo sulla piattaforma. Di conseguenza, all’utente arriva, tramite l’app, un Qr Code che va mostrato all’ingresso della manifestazione. In questo modo, all’interno dello stesso locale o dello stadio in cui si svolge l’evento ci sono solamente persone negative al covid o vaccinate".

Non c’è il rischio che qualcuno possa falsificare i dati o entrare a nome di qualcun altro?

"Assolutamente no. Innanzitutto, non sono gli stessi utenti a caricare il certificato che attesta la propria negatività sull’app, ma le farmacie o le aziende sanitarie, quindi la fonte, per così dire, è autorevole. Inoltre, una volta entrati nella discoteca, o nello stadio, oppure nel ristorante in cui si svolge l’evento, il Qr Code si distrugge automaticamente, in modo tale che nessuno può prestare il proprio codice a un’altra persona. E la privacy viene sempre rispettata, perché delle persone viene comunicato solamente il fatto che in quel momento non sono positive. Non viene detto che l’utente si sa sottoposto al tampone oppure sia vaccinato".

Nonostante questa vostra soluzione, però, i locali dovranno comunque rispettare le normative anticovid, non è così?

"Sì, ‘Mitiga’ non rappresenta un’alternativa alle normative anticovid introdotte dal Governo. I locali, infatti, dovranno comunque continuare a sanificare l’ambiente e rispettare tutte le prescrizioni. Almeno, però, si avrà la certezza che un determinato posto è frequentato, in quel momento, da persone che non sono portatrici di virus".

Avete presentato il progetto al comitato tecnico scientifico, ma quando vi arriverà un responso?

"Credo che entro un paio di settimane riceveremo la risposta. Tengo a precisare che la nostra creazione ha ottenuto l’ok da parte di due importanti virologi e abbiamo condiviso la nostra idea con le associazioni di categoria che si sono dette molto contente per questa opportunità. Incrociamo le dita e speriamo che ‘Mitiga’ possa aiutarci a tornare un po’ alla normalità".

Matteo Porfiri