Dimissioni vescovo Ascoli, don Lino "Nessuna pressione su D’Ercole"

Il cancelliere della diocesi: "La sua decisione ha stupito tutti ma nell’ultimo periodo era più riflessivo. Scelta libera e ben ponderata"

Don Lino Arcangeli con il vescovo nel 2014, quando Giovanni D’Ercole si insediò in diocesi

Don Lino Arcangeli con il vescovo nel 2014, quando Giovanni D’Ercole si insediò in diocesi

Ascoli, 31 ottobre 2020 - In questi sei anni nel corso dei quali monsignor Giovanni D’Ercole è stato vescovo di Ascoli, lui è stato uno dei suoi più stretti collaboratori. Anzi, forse è stata la figura più vicina al presule. Il cancelliere della diocesi, don Lino Arcangeli, così come tanti altri sacerdoti, è rimasto molto colpito dalla decisione di D’Ercole di dimettersi e, al Carlino , ha ripercorso i momenti più difficili, ma anche quelli più belli di questo periodo vissuto al fianco del vescovo emerito. Don Lino, cosa ne pensa di questa scelta di monsignor D’Ercole di lasciare la diocesi? "Innanzitutto tengo a precisare che lui non ha lasciato affatto la nostra diocesi, visto che è ancora in città e continua a vivere qui, almeno per il momento. Lo sento quotidianamente e devo ammettere che è molto sereno. Le dimissioni hanno rappresentato una sua scelta personale e assolutamente libera. Non ha avuto alcuna pressione, come invece ho sentito dire in giro, e devo dire che la scelta è stata ben ponderata. Noi parroci siamo rimasti ovviamente molto scossi da tutto questo". Cosa l’ha stupita maggiormente? "Il fatto che monsignor D’Ercole abbia deciso di dimettersi, appunto. Non capita tutti i giorni che un vescovo scelga di percorrere un’altra strada. Però, ribadisco, che la sua decisione va assolutamente rispettata. E’ un vescovo che ha fatto molto per la città e per tutta la diocesi. Però, adesso ha sentito questo bisogno di lasciare il suo ruolo per dedicarsi alla preghiera in un modo diverso. E tutti dobbiamo rispettare la sua scelta". Lo aveva visto un po’ cambiato ultimamente? "Se proprio devo essere sincero, in occasione della Festa della Madonna delle Grazie, che si è svolta proprio in questo mese, mi ero accorto che c’era qualcosa di diverso nel suo atteggiamento, forse a causa della profonda riflessione che stava facendo in merito alla decisione da prendere. Però, come ho già detto, in questi ultimi giorni è stato sempre molto sereno e continua ad esserlo". Crede che sulla scelta di D’Ercole abbiano gravato alcune vicende negative che hanno coinvolto la diocesi in questi anni? "Più che di vicende negative parlerei di momenti difficili, che si vivono ovunque. Qualche mese fa ci fu l’arrivo in città di un visitatore apostolico, ma l’incontro fu molto positivo e alla fine nulla lasciava presupporre che il nostro vescovo potesse dire basta". Personalmente, cosa si sente di dire a monsignor D’Ercole? "Con lui c’è stato sempre un rapporto schietto e sincero. Sono stato per oltre sei anni un suo collaboratore e non posso far altro che ringraziarlo per la fiducia che ha riposto nei miei confronti".