Villa Marittima, riapre l’area interna Completati i lavori di piazza Sacconi

L’assessore Lazzari: "Purtroppo nel periodo estivo non possiamo ricreare tutto il percorso esterno"

Migration

Riapre l’area interna della Villa Marittima: la ditta incaricata dal comune ha completato i lavori di rifacimento di piazza Sacconi e pertanto domenica 31 luglio l’area museale interna della domus di epoca romana, riaprirà al pubblico, con annessa area archeologica di piazza sita nel cuore del Paese Alto. Lo spazio ospita i resti di una villa di età romana emersa durante alcuni lavori di messa in sicurezza del sottosuolo nel quartiere ed è stato chiuso al pubblico per alcuni mesi per permettere i lavori di rinnovo della pavimentazione della piazza. Dopo il completamento di questi interventi, avvenuto negli ultimi giorni, l’interno della struttura torna a essere nuovamente accessibile. Come l’estate scorsa rimarrà interdetta, come area di cantiere, una parte della piazza poiché a causa delle ormai note difficoltà di approvvigionamento dei materiali, il comune è ancora in attesa che vengano rifinite le strutture delle due teche che ospiteranno i reperti dello scavo, alcuni dei quali sono stati rinvenuti solo lo scorso anno e sono ancora in fase di restauro ad opera degli archeologi.

Per la riapertura completa dell’area museale, interna ed esterna, si stima che i lavori saranno completati in autunno, e più nello specifico entro il 13 ottobre, giorno del Santo Patrono cittadino. Nel frattempo, comunque, i visitatori potranno già vedere gli spazi interni aperti al pubblico visitando l’area dal martedì alla domenica, dalle 17 alle 23. All’esterno, i lavori da completare riguardano la sequenza di ambienti riferibili ad un impianto produttivo manifatturiero. A spiccare, nello scavo, sono le pavimentazioni in cocciopesto e in opera ‘spicata’, ma nel sito trovano spazio anche alcuni piani rustici con livelli di drenaggio e due frammenti di una vasta grande in cocciopesto. Inizialmente si pensò che questi locali fossero stati adibiti alla produzione di ‘garum’, salsa a base di pesce usato per i condimenti. Alla luce di studi più recenti, invece, si è scoperto che questo impianto era stato progettato per la produzione di vino. "Abbiamo trovato una grande apertura e disponibilità sia da parte della Soprintendenza sia dagli archeologi che hanno seguito i lavori – commenta l’assessore alla cultura Lina Lazzari – Parliamo di un tassello fondamentale della nostra offerta museale. Purtroppo nel periodo estivo non possiamo ricreare tutto il percorso esterno a causa del ritardo nell’approvvigionamento dei materiali. Faremo di tutto per riaprire tutto per la festa del patrono, così anche questa seconda parte sarà oggetto di visite".

Giuseppe Di Marco