
Il parcheggio del centro commerciale L’Orologio dove vive la donna: Comune e forze dell’ordine stanno cercando di aiutarla
La donna che vive sola, all’interno della propria auto Peugeot nel parcheggio del centro commerciale L’Orologio, in zona Ischia a Grottammare, è stata di nuovo oggetto di un grave atto di violenza e di intimidazione per opera di un gruppo di ragazzini, probabilmente minorenni, del luogo. Durante la notte i giovani sono arrivati con una mazza di ferro ed hanno preso d’assalto l’auto, dove dorme la senzatetto, fracassando il lunotto anteriore. Un danno materiale rilevante, ma si è trattato soprattutto di un gravissimo atto nei confronti di una persona fragile, vulnerabile, già nelle attenzioni delle forze dell’ordine, dell’amministrazione comunale e dei servizi sociali che da anni stanno cercando di convincerla a farsi aiutare. Scattato l’allarme, i carabinieri della stazione di Grottammare si sono precipitati sul posto per verificare lo stato della donna ed hanno avviato le indagini per cercare di dare un volto e un nome ai giovani autori del vile atto vandalico. Autori che potrebbero essere gli stessi che già più volte hanno infastidito la senzatetto. Questo ultimo accadimento evidenzia l’urgenza di individuare i responsabili, ma soprattutto di risolvere una questione in modo tempestivo, per dare garanzie alla vittima dei ripetuti atti vandalici e intimidazioni ricevute. L’ultimo episodio risaliva a metà aprile quando, notte tempo, uno sconosciuto l’ha rapinata del cellulare. In quell’occasione il comandante dei carabinieri Gallo fece scattare la segnalazione alla Procura, al sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi, al comandante della polizia locale, chiedendo "l’immediato interessamento degli enti preposti, volto alla tutela della donna e alla salvaguardia del contesto urbano coinvolto". Il 6 maggio scorso vi è stato un summit tra carabinieri, polizia locale, Servizi sociali del Comune e Ast, con il primario di Psichiatria, per cercare una soluzione del problema con la massima cautela che il caso richiede. E’ stato deciso di concedere del tempo agli operatori dei servizi sociali per convincere l’assistita ad accettare condizioni necessarie per la sua incolumità e non solo, ma questo ulteriore ‘attacco’ evidenzia la necessità di agire in fretta prima che possa accadere qualcosa di ancora più grave. Marcello Iezzi