Rifiuti e graffiti Bologna, il risveglio tardivo

Il commento

Bologna, 1 novembre 2018 - In qualche occasione è meglio mai che tardi, stavolta è meglio tardi che mai. La notizia è che il Comune si è svegliato all’improvviso su due temi che da un bel pezzo creano fibrillazioni sulla pelle dei cittadini: la singolare raccolta a tempo dei rifiuti in centro, che contempla una distesa di orrendi sacchi di pattume sotto i portici e davanti alle abitazioni in attesa di essere raccolti,e i graffiti che sfregiano portici e muri della città.

Sul rusco urbano il sindaco Virginio Merola ha annunciato che si rivedrà il sistema di raccolta mentre sui graffiti che sfregiano portici e muri ha dichiarato lotta dura senza paura con rinforzo di vigili urbani per controlli, 500mila euro di investimenti per la ripulitura e un invito ai cittadini a fotografare e segnalare i guerrieri dello spray che credono di essere artisti di strada.

Annunci di questo genere appaiono come una svolta più severa su due temi roventi. I cittadini ne prendono atto. Staremo a vedere se le promesse verranno mantenute. Il nodo al fazzoletto è fatto e presto andremo a verificare se le parole corrispondono ai fatti. Galleggia però a mezz’aria una domanda: fino ad oggi l’amministrazione comunale dov’era? Da tempo rifiuti e graffiti turbano giorni e notti dei bolognesi, da tempo proteste, petizioni, segnalazioni arrivano sulle scrivanie di Palazzo d’Accursio. Ma non si è mai andati oltre qualche frase di circostanza. Il Carlino da qualche settimana ha dato voce alla ribellione dei cittadini su questi due nodi, ed ecco che magicamente arriva la svolta. Ora i bolognesi sono tutti un po’ più felici e contenti anche se per smuovere le scelte dell’amministrazione ci sono volute un paio di inchieste giornalistiche.

Un’amministrazione comunale agile, tuttavia, dovrebbe essere in grado di annusare l’aria prima che qualcuno (un giornale) la sferzi sui nodi che stanno a cuore ai cittadini. Non c’è bisogno di fare promesse da campagna elettorale, ma serve semplicemente la capacità di interpretare le esigenze di privati, commercianti, imprenditori sui temi concreti lasciando da parte posizioni ideologiche. Questa incapacità di dare risposte precise ha fatto crollare la credibilità delle amministrazioni di centrosinistra dalle Alpi alle isole, passando per le regioni roccaforte dell’ex Pci come Emilia e Toscana.

Tornando al pattume: possibile che nessuno a Palazzo d’Accursio fino ad oggi si sia mai reso conto che la distesa di sacchi di plastica davanti alle porte, oltre che un disagio, è anche un pessimo biglietto da visita per una città che si vanta di avere un boom di turisti stranieri? Bene l’intenzione di rinforzare la raccolta differenziata ma se un sistema non funziona bisogna inventarne un altro. Stop.

Idem per i graffiti che sporcano via Zamboni e dintorni, culla dell’università più antica del mondo. Chi sporca deve pulire e pagare caro i danni. Le leggi ci sono e vanno applicate nella forma più severa evitando di diffondere una sensazione di impunità. Speriamo in questa new age della pulizia e del decoro che deve reggersi non tanto sulle scelte di una politica di parte ma sul buonsenso civico.

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