Alessio Boni: "Alda Merini, la forza della poesia"

’Il canto degli esclusi’ domani al San Filippo Neri. "C’è anche una registrazione di un incontro con Dalla: Lucio la adorava"

Boni: "Alda Merini, la forza della poesia"

Boni: "Alda Merini, la forza della poesia"

Bologna, 6 aprile 2024 – Sono dodici anni che Alessio Boni e Marcello Prayer portano in giro per l’Italia Canto degli esclusi, omaggio alla poesia lacerante e luminosa di Alda Merini. "Tutto è cominciato a Mirandola nel 2012 – ricorda Boni – quando ci hanno chiesto di realizzare uno spettacolo destinato ai terremotati da tenere su un palco vicino alla tendopoli. Abbiamo pensato che, allo struggimento di chi aveva perso tutto, bisognava rispondere con la voce di una donna che aveva saputo sublimare il dolore".

Il reading, o meglio il concertato a due, approda domani alle 17 all’oratorio San Filippo Neri (ore 20,30, ingresso gratuito) nell’ambito di un progetto dedicato allo psichiatra Franco Basaglia, il combattivo ispiratore della legge 180 sulla chiusura dei manicomi. Merini, scomparsa nel 2009 a 78 anni, è diventata nota ad alcuni negli anni ‘90 grazie all’apparizione televisiva al Costanzo show ma ha visto scoppiare la sua fama soprattutto nell’ultimo periodo della vita. Una vita, costellata da ricoveri in ospedali psichiatrici, incomprensioni e malattie, a cui lei, la poetessa dei Navigli, ha saputo reagire con forza e dignità. "Non sono una donna addomesticabile", diceva.

Boni, il recital si compone di 46 poesia perché 46 sono stati gli elettroshock a cui è stata sottoposta Alda Marini?

"Fu lei a elencare il numero dei trattamenti subiti in venti anni di manicomio. Prima di Basaglia si pensava che quella pratica potesse smuovere qualcosa... La sua è una poesia viscerale capace di dipingere il male umano, facendo percepire quelle immagini come proprie. A me colpisce la forza con cui parla di amore, quotidianità, radici, religione. Si definiva ‘la pazza della porta accanto’".

Come mai due uomini affrontano testi quasi sempre letti da donne?

"La poesia non ha sesso. Sul palco ci piacerebbe quasi sparire per restituire la densità della parola poetica. Marcello ed io abbiamo studiato con un maestro come Orazio Costa l’arte del coro e quindi proponiamo un andamento quasi quasi jazzato in cui a tratti una voce sovrasta l’altra oppure ne è rincorsa. Così ogni volta lo spettacolo è diverso. Ad accompagnarci ci sono alcune tracce sonore in cui si ascolta la voce di Alda".

Proponete anche una breve registrazione su un incontro fra Merini e Dalla?

"Lucio l’adorava e questa piccola testimonianza è molto divertente: canticchiano insieme, Alda suona il piano...".

Lei e Prayer avete realizzato reading su Pavese, Pasolini, Gaber... Perché c’è bisogno di poesia?

"Perché ti arriva dentro con una potenza spaventosa e in questo momento di profonda crisi linguistica è importante tornare alla parola. I versi che raccontano la sofferenza di una donna ignorata per cinquant’anni della sua vita rappresentano il risveglio della coscienza umana".

Rivedremo presto Alessio Boni al cinema o in tv?

"Mi sto imbarcando in un’avventura cinematografica importante, un Don Chisciotte tutto girato sul monte Pollino con la regia di Fabio Segatori. Una totale follia d’arte. Presto arriverà in tv anche la miniserie di Sergio Rubini su Giacomo Leopardi dove io interpreto Monaldo, il padre del poeta. E in teatro la prossima stagione ripartirò con la tournée di Iliade. Ho sempre in mente una mia regia cinematografica ma è una scelta che richiederebbe un anno di stop".

È stato protagonista di alcune delle più fortunate fiction Rai. Come si trova a lavorare in un’azienda al centro di continue polemiche?

"Mi sono stati proposti personaggi fantastici e ottime serie, a partire da quella Meglio gioventù che è stato il mio trampolino di lancio. Della Rai non posso che dire bene. Per un attore contano le scelte che fa. Come sempre, tutto dipende da te: in tv come su Instagram o su Tik Tok".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro