Colli bolognesi tra natura e storia: rinasce l’antica Via dei Brentatori

Si tratta di un percorso di 44 km, diviso in tre tappe, che collega piazza Maggiore alla rocca di Bazzano. L’itinerario riprende un antico cammino, istituito nel XIII secolo, che consisteva in un’importante tratta per il trasporto del vino

La Via dei Brentatori percorre 44 km ed è divisa in tre tappe

La Via dei Brentatori percorre 44 km ed è divisa in tre tappe

Bologna, 4 aprile 2024 - Un nuovo percorso tra natura e storia, sulle colline bolognesi. L'associazione 'Succede solo a Bologna' lancia la nuova via dei Brentatori, un itinerario di 44 km da piazza Maggiore fino alla rocca di Bazzano. Il percorso prevede tre tappe al suo interno e attraversa cinque Comuni: Bologna, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Monte san Pietro e Valsamoggia.

Il progetto

L'iniziativa è nata da un'idea dell'associazione 'Succede solo a Bologna', in collaborazione con i Comuni di Casalecchio, Monte San Pietro, Valsamoggia e Zola Predosa. Il percorso unisce piazza Maggiore, centro nevralgico della città di Bologna, alla rocca dei Bentivoglio di Bazzano e si lega alla storia della Compagnia dell'Arte dei Brentatori.

La prima storica sede della Compagnia, infatti, si trovava in via de' Pignattari di fianco alla basilica di San Petronio, dove sorge la partenza del percorso, mentre la sede attuale si trova proprio in Valsamoggia nelle vicinanze della rocca di Bazzano, che coincide con l'arrivo del cammino. Per facilitare il proseguimento del percorso, gli escursionisti possono favorire di una speciale cartoguida in scala 1:25.000 contenente tutte le informazioni utili per la camminata da effettuare.

Grazie, inoltre, alle credenziali della Via dei Brentatori si può tenere traccia di tutte le tappe raggiunte durante il cammino, tramite dei timbri presenti nei luoghi stessi. Cartoguida e credenziali sono acquistabili presso l'Info Point di 'Succede solo a Bologna', in Corte de' Galluzzi 13a.

Per tutte le curiosità e le informazioni utili su luoghi, tappe e strutture visitabili durante il percorso è possibile visitare il sito web viadeibrentatori.it.

Le tre tappe del percorso

Il percorso, in totale, prevede una durata media di 3 giorni. Anche per questo motivo, sono presenti ben tre differenti tappe per potere fermarsi in attesa di riprendere la propria strada:

  • Prima tappa da Bologna a Zola Predosa: dalla basilica di San Petronio fino al santuario di San Luca, per poi scendere al parco della Chiusa di Casalecchio. Da qui, si giunge all'Eremo di Tizzano, luogo con una vista mozzafiato, e infine alla via dei Gessaroli. L'arrivo è a Zola Predosa;
  • Seconda tappa da Zola Predosa all'abbazia di Monteveglio: attraversando San Lorenzo in Collina, si arriva a Monte San Pietro. Passando, in seguito, per il borgo di Oliveto si giunge infine al parco di Monteveglio con l'abbazia omonima;
  • Terza tappa da Monteveglio a Bazzano: attraversando prima monte Morello poi Montebudello, si può arrivare finalmente alla rocca rinascimentale di Bazzano, spot conclusivo del cammino. Da qui, si può rientrare a Bologna grazie a mezzi pubblici quali treni e autobus.

Breve storia della via dei Brentatori

Nel XIII secolo, la via in questione è un cammino destinato principalmente al trasporto del vino e si estendeva dalle colline del contado fino alla città di Bologna. In questo periodo, tuttavia, la zona è minacciata dalle scorribande delle truppe modenesi, pertanto il comune di Bologna decide di istituire una via secondaria tra le colline bolognesi per consentire ai brentatori di trasportare in sicurezza il vino prodotto a Monteveglio, Oliveto e Zappolino. Nasce allora la via dei Brentatori, il cui itinerario moderno prevede anche l'entrata dei comuni di Casalecchio e Bologna.

La compagnia dei Brentatori

Ma chi sono, esattamente, i Brentatori? Per rispondere bisogna tornare nuovamente al XIII secolo. Nel 1250 nasce una corporazione di mestiere, nota appunto come Compagnia dell'Arte dei Brentatori, che sarà legalmente riconosciuta soltanto più di un secolo dopo, nel 1407. Il nome brentatore deriva da brenta, il recipiente che i componenti della compagnia utilizzavano per trasportare il vino. I brentatori, infatti, erano principalmente trasportatori di vino, ma spesso potevano anche intraprendere la funzione di assaggiatori e di controllori della qualità.

In casi di emergenza o di incendio, i brentatori potevano svolgere anche il ruolo di pompieri. In circostanze come queste, le brente potevano servire per il trasporto dell'acqua, utilizzata per spegnere eventuali fiamme.

La Compagnia dei Brentatori è stata soppressa nel 1800, per poi essere nuovamente riattivata nel 1970 con la medesima funzione del passato.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro