Adinolfi in città contro l’aborto Presidio di ‘Non una di meno’

Attese proteste domani al Baraccano. Muro di Pd e sinistra al leader del Popolo della famiglia

Adinolfi in città contro l’aborto  Presidio di ‘Non una di meno’

Adinolfi in città contro l’aborto Presidio di ‘Non una di meno’

Pd e Coalizione civica alzano un muro sulla presentazione del nuovo libro di Mario Adinolfi ’Contro l’aborto’. L’evento, annunciato per domani al Baraccano su iniziativa del Popolo della famiglia, trova il ’niet’ unanime del sindaco Matteo Lepore, della segretaria dei dem bolognesi Federica Mazzoni, del deputato Pd Andrea De Maria, di Coalizione civica e del gruppo consiliare di centrosinistra al quartiere Santo Stefano. Ma oltre alla polemica politica, c’è di più. Tant’è che il movimento femminista ‘Non una di meno’ sta preparando il presidio ‘Contestiamo Adinolfi’ per dire no alla presentazione. Il leader del Popolo della famiglia "è un soggetto che da sempre si scaglia contro la possibilità delle persone di autodeterminarsi e noi gli daremo il ‘non benvenuto’ in via Santo Stefano 119, alle 20 di venerdì. Il corpo è nostro, le regole ce le facciamo noi", è il messaggio rilanciato via Facebook.

Ma prima di ’Non una di meno’ anche Coalizione civica aveva sollevato il tema: "Esprimiamo sdegno nei confronti di chiunque chieda che sia eliminato un diritto e cancellata la legge 194. Ci schieriamo contro un evento conservatore, reazionario, cattointegralista e anti scelta, per rivendicare il diritto all’Interruzione volontaria di gravidanza come strumento di autodeterminazione delle donne sul proprio corpo e sulla propria vita". Senza contare, fa notare il movimento di sinistra, che "la presentazione del libro di Adinolfi avviene nel giorno della Liberazione di Bologna dal nazifascismo. Una oscena ‘coincidenza’ che accresce la nostra indignazione". Da qui, Coalizione civica si unirà alla protesta di ’Non una di meno’. D’accordo il sindaco Lepore: "Coalizione civica ha ragione. In questo momento in Europa e anche nel nostro Paese ci sono movimenti e pezzi anche di Parlamento, a destra, che mettono in discussione i diritti delle donne tra cui anche l’aborto. Il modello è sempre Orban, la Polonia e quella parte di Europa che vuole mettere in discussione i diritti delle donne. Noi siamo con il presidente Sergio Mattarella e l’idea di un’Europa non nazionalista ma per i diritti e la democrazia", conclude il sindaco.

Infine anche il gruppo di centrosinistra del quartiere Santo Stefano, che ha sede proprio al Baraccano, con una nota diffusa dalla presidente Rosa Amorevole, esprime "netto dissenso verso le iniziative e le proposte politiche del Popolo dela famiglia". Prende le distanze "da chiunque attacchi la legge 194" la segretaria Pd Mazzoni che definisce l’iniziativa di Adinolfi "un campanello di allarme", mentre Giulia Bernagozzi, che guida la Conferenza delle donne democratiche di Bologna, si dice indignata anche per i manifesti provita comparsi in città. Rincara la dose il dem De Maria: "Mettere ancora in discussione la 194 inquieta".

ros. carb.

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