"Affrontare questa sfida pubblicamente è un esempio per tanti altri malati come lui"

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Con un messaggio su Whatsapp, in un gruppo di amici e di tifosi del Bologna. È così che Andrea Parisi detto ’Bombi’ – la cui storia aveva fatto il giro della città dopo che gli amici si erano presentati davanti al padiglione 8 del Sant’Orsola, in cui Bombi si trovava in cura l’anno scorso per un linfoma maledetto, arrivando così fino all’orecchio di Mihajlovic – ha saputo del nuovo percorso di cure a cui sarà costretto Sinisa. "Subito sono andato a informarmi e ho visto la brutta notizia deflagrare. Ho avuto un attimo di smarrimento". ’Bombi’ che Sinisa lo ha conosciuto, invitato dal mister lo scorso ottobre a Casteldebole per trascorrere una giornata assieme ai propri beniamini.

Lei che con Mihajlovic ha parlato dopo le dimissioni dall’ospedale, cosa crede che stesse provando al momento della conferenza?

"Non saprei con precisione. Quando lo vidi io mi disse che si sentiva molto bene dopo il trapianto. Pieno di energie. Sicuramente avendo affrontato questa lotta già una volta, ora saprà come superarla al meglio di nuovo, gestendo la situazione".

Quali sono invece i suoi ricordi legati a Sinisa?

"Io sono stato invitato da Mihajlovic a Casteldebole pochi giorni dopo essere uscito dal Sant’Orsola. E fu un’esperienza bellissima di cui ricordo la chiacchierata con il mister, parlando proprio delle nostre reciproche esperienze e battaglie con la malattia".

Mentre però Mihajlovic ha affrontato e torna a fronteggiare la leucemia, lei aveva un linfoma?

"Sì, un po’ diverso, ma il percorso di cura è stato quasi lo stesso. Per lui è stato più complesso magari perché il ricovero è durato più settimane e anche in isolamento".

E vi siete confrontati anche su questo a Casteldebole?

"Sì abbiamo parlato dei momenti vissuti durante il ricovero. Momenti duri che potevamo comprendere a vicenda".

E cosa ne pensa del fatto che Sinisa affronti tutto questo con coraggio, anche pubblicamente?

"Penso che sia molto importante e che ciò lo renda un ispirazione e un esempio per chi sta attraversando una malattia simile. Sicuramente lo è stato per me che, tra l’altro, sono anche un super tifoso del Bologna. Ma credo che adesso Mihajlovic rappresenti un punto di riferimento per chi affronta una malattia a prescindere dal fatto che queste persone siano o meno appassionate di Bologna e di sport".

Vorrebbe far sentire la propria vicinazna a Sinisa?

"Certamente. Se avessi il suo numero gli avrei già scritto. Ci tengo che sappia che per me incontrarlo ha rappresentato uno di quei momenti che mi porterò per sempre nel cuore. Un’esperienza speciale".

f.z.

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