Come far ripartire agriturismi e fattorie didattiche. Se ne è parlato ieri con la Cia – Agricoltori Italiani Emilia-Romagna –, nei cortili dell’agriturismo ‘Corte dell’Abbadessa’ di San Lazzaro, alla presenza di Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, Massimo Bottura, presidente di Turismo Verde e Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia-Romagna.
Il settore è cresciuto negli ultimi anni e conta, solo a Bologna, 216 aziende attive, di cui 59 fattorie didattiche. Un’attività che si è fermata per il Coronavirus, ma che adesso è pronta a ripartire: Mammi ha annunciato la proroga al 30 settembre di un bando che erogherà circa 7 milioni di euro insieme a risorse fresche per quasi due milioni di euro da investire nelle strutture agrituristiche. "Ci sono tutte le condizioni per ripartire con tranquillità e apprezzare queste realtà, una dimostrazione di come il nostro sistema agricolo guardi al futuro", puntualizza Mammi.
"L’agriturismo ha il vantaggio di poter avere ampi spazi, panorami, attività tradizionale agricola e garantire di ciò che non troverebbe all’interno delle grandi città – sottolinea Fini –. L’auspicio è quindi quello di poter vedere, e rivedere, tanti italiani, che invece di andare all’estero scelgono la vacanza in Italia e, a maggior ragione, all’interno dei nostri agriturismi. Oltre a ciò, c’è tutto quello che riguarda l’attività didattica all’interno dell’agriturismo perché, non dimentichiamo, che ci sono anche tante fattorie didattiche, oltre 280 in Emilia Romagna, che possono continuare ad ospitare i bambini, ad insegnare loro la tradizione contadina e lo possono fare anche all’interno dei centri estivi". Per Cia gli interventi messi in campo dalla Regione devono essere veloci e senza burocrazia: "Un’idea è appunto quella di incentivare la creazione di centri estivi, con contributi per l’adeguamento delle strutture. Adesso, non a settembre".
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