Alessia, uccisa in A14 a 23 anni Il pm: "Processate l’autista del Suv"

La tragedia della ragazza avvenne lo scorso 27 agosto nel tratto tra San Lazzaro e Castel San Pietro. Il suo mezzo si fermò per un guasto e fu spazzato via dall’arrivo di un veicolo condotto da un 73enne

Alessia, uccisa in A14 a 23 anni  Il pm: "Processate l’autista del Suv"

Alessia, uccisa in A14 a 23 anni Il pm: "Processate l’autista del Suv"

Per la morte di Alessia Grimaldi la Procura non ha dubbi: l’automobilista che travolse e uccise in A14 la ragazza di 23 anni di Castelmaggiore, dovrà essere processato. Lui di anni ne ha 73, modenese, e nel pomeriggio del 27 agosto scorso si trovava alla guida di un Suv bianco: deve rispondere di omicidio stradale con l’aggravante di aver cagionato ferite gravi a un’altra persona, la moglie 64enne che gli sedeva accanto. "Nessuna pena sarebbe mai commisurata alla loro immensa perdita – spiegano dallo Studio3A che segue la famiglia –, ma i genitori della giovanissima Alessia, unica loro figlia, potranno almeno renderle un po’ di giustizia".

Un giorno di fine estate, quel 27 agosto, l’ennesimo di sangue sulle strade bolognesi che hanno contato nel 2022 ben 51 vittime, un calo rispetto alle 58 dell’anno precedente. L’incidente avvenne intorno alle 19 quando la donna stava percorrendo l’autostrada in direzione mare. All’altezza del chilometro 34, tra i caselli di San Lazzaro e di Castel San Pietro, probabilmente per un guasto al motore della sua Fiat 500, Alessia fu costretta a fermarsi. L’utilitaria restò qualche attimo al centro della carreggiata prima di essere travolta dal Suv. Un impatto violentissimo, la bolognese venne sbalzata contro il parabrezza in un istante e non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo mentre la coppia di modenesi venne trasferita in codice di media gravità e sotto choc al pronto soccorso del Maggiore. Per estrarre la vittima dalle lamiere e rimettere tutto in sicurezza ci fu bisogno di una squadra di vigili del fuoco da San Lazzaro e dell’autogru da Bologna.

Una dinamica chiara per il pm Giampiero Nascimbeni che ha chiesto il rinvio a giudizio del 73enne accusato di "negligenza, imprudenza e imperizia" alla guida. Non avrebbe prestato attenzione alla circolazione e alla strada, soprattutto non mantenendo le distanze di sicurezza cosa "che gli avrebbe consentito di arrestare il proprio mezzo evitando la collisione". In particolare, continua la Procura, "non si avvide per distrazione dell’ostacolo costituito dalla Fiat 500 ferma davanti a lui nella terza corsia"; la tamponò violentemente "senza porre in essere alcuna azione frenante". Il 24 febbraio la preliminare davanti al gup Letizio Magliaro.

Nicola Bianchi

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