Un nuovo liceo quadriennale di Scienze applicate con potenziamento laboratoriale. Dove? All’Iis Aldini Valeriani. C’è un gran fermento in via Bassanelli, indirizzo storico delle Aldini Valeriani, regno della formazione tecnica e tecnologica. Molteplici i progetti in cantiere. Il primo si pone l’obiettivo di far partire, a settembre 2024 (iscrizioni già a gennaio), il liceo scientifico a indirizzo Scienze applicate che, già sulla carta, vanta molte unicità.
Gli atout vanno dall’essere gratuito, in quanto le Aldini Valeriani sono statali, all’avere un percorso quadriennale e non quinquennale (nell’area metropolitana non c’è nessuna superiore statale spalmata su quattro anni). Il tutto passando per la miriade di laboratori, anche questi senza uguali. Ma non è tutto. Oltre alle Scienze applicate, le Aldini Valeriani stanno per far partire l’indirizzo informatico al serale (anche questo un debutto metropolitano). Oltre a guardare con interesse alla riforma dei tecnici del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Riforma che apre al tecnico in quattro anni, invece di cinque.
Questa rivoluzione, per certi versi, strizza l’occhio all’Isis Malignani di Udine che, accanto agli indirizzi tecnici, vede spuntare un liceo Scienze applicate-Matematico.
"La nostra idea di liceo delle Scienze applicate parte da fattori molto concreti e da una forte spinta innovativa", spiega il preside Pasquale Santucci, che regge un istituto da 2.650 studenti e 340 prof, quindi senza problemi di aule. Si comincia con l’orientamento. "Ogni anno – osserva il preside – abbiamo ragazzi che, a causa del sovraffollamento dei licei, non riescono a studiare ciò che desiderano: le scienze applicate". Infatti, messi in lista d’attesa o respinti, sono costretti a cambiare indirizzo. "A loro daremo una risposta formativa", sintetizza il preside. Quindi viene la miriade di laboratori di alto livello: chimica, informatica, biologia, fisica, realtà aumentata e virtuale, motion capture, solo per citarne alcuni. Infine, ma non per questo meno importante, sottolinea Santucci, "l’avere il liceo e l’istituto ci permette di mescolare il sapere tecnico con quello scientifico, così da sviluppare competenze trasversali come chiede non solo il mondo del lavoro, ma anche quello universitario".
Insomma, un diploma che apre molte porte. Adesso parte l’iter di approvazione (entro dicembre) da parte della Regione, che ha competenza sul governo dell’offerta formativa. Prima di arrivare in viale Aldo Moro, però, si passerà nella conferenza di distretto di Bologna e poi in quella metropolitana. Dal canto suo, il Provveditorato fornirà un parere tecnico.
Federica Gieri Samoggia
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