Fondazione Ant, a Bologna una startup al fianco di anziani e operatori

Il progetto ha il sostegno di Emil Banca. Un dispositivo rileva i parametri vitali e colma il gap digitale

La presentazione di 'Nipote in Affitto' (Schicchi)

La presentazione di 'Nipote in Affitto' (Schicchi)

Bologna, 31 maggio 2023 – Assistere i malati e dare a loro e ai tecnici, medici e operatori sanitari un supporto tecnologico, volto a colmare il gap digitale. È questo l’obiettivo di ‘Nipote in affitto’, startup barese in arrivo, nelle prossime settimane, nell’area metropolitana, che prevede l’affiancamento di giovani assistenti qualificati nelle nuove tecnologie agli anziani meno reattivi. Il progetto arriva in città per supportare gli assistiti della Fondazione Ant, grazie al sostegno di Emil Banca, istituto di credito cooperativo da 54mila socia, 184mila clienti e 97 filiali regionali. “Il nostro è un servizio molto richiesto, che vuole supportare le persone non native digitali in questa transizione – dice Roberto Salamina, ceo e co-founder di Nipote in affitto-. Vogliamo essere un ponte, connettendo le generazioni e supportando pazienti, medici e operatori, nell’utilizzo di software e tecnologia”.

Sul territorio, i giovani della startup, che hanno tra 22 e 35 anni, sono una decina, e lavoreranno con il sistema ‘Butterflife’, dispositivo che monitora i cinque parametri vitali – ritmo cardiaco, saturazione di ossigeno, temperatura, pressione arteriosa, frequenza respiratoria -, che verranno poi trasferiti a una piattaforma, condivisa con il personale medico sanitario, per creare uno storico e tenere sempre aggiornato il quadro clinico dei pazienti.

La startup ha una forte visione sociale, dà lavoro ai giovani, credendo nelle loro qualità e competenze, donando, al tempo stesso, un aiuto concreto che alleggerisce e semplifica il lavoro degli operatori medici. “Fondazione Ant segue il modello socio assistenziale per gli anziani, che vogliamo rimanga attivo – afferma la presidente Raffaella Pannuti-. Questo ponte è necessario e mantiene l’umanità nella telemedicina”. Gli assistiti di Ant, che sono mille e cinquecento al giorno, usufruiranno del servizio gratuitamente, grazie al sostegno economico di Emil Banca, sempre al fianco della Fondazione. “L’operazione va nella direzione dell’innovazione, utilizzata per aiutare le persone, abbattendo le barriere della distanza”, conclude Daniele Ravaglia, direttore generale di Emil Banca e vicepresidente Ant.

In questa prima fase di decollo del progetto in città, Ant selezionerà i pazienti che necessitano di questo servizio di accompagnamento sociale, che si occupa anche della creazione dello Spid, la consultazione del fascicolo sanitario elettronico, anche a distanza.

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