Argini dell’Idice, dieci imprese al lavoro

Già spesi quattro dei 32 milioni previsti per il ripristino, prima dell’inverno, dell’alveo distrutto dall’alluvione dello scorso maggio

Il Ponte della Motta crollato a causa dell’alluvione dello scorso maggio

Il Ponte della Motta crollato a causa dell’alluvione dello scorso maggio

Bologna, 19 luglio 2023 – Dieci imprese al lavoro e una spesa prevista di 32 milioni di euro. Sono i numeri del cantiere in corso per il ripristino di argini e alveo dell’Idice, nella pianura bolognese tra Budrio e Molinella, nei pressi del Ponte della Motta crollato a causa dell’alluvione dello scorso maggio. Quattro milioni di euro sono già stati spesi per le opere urgenti "perchè l’obiettivo è portare all’altezza originaria le arginature prima del sopraggiungere della stagione invernale" chiarisce la vicepresidente della Regione Irene Priolo che in settimana farà un sopralluogo in un grande cantiere dove le dieci imprese stanno terminando i lavori di scavo che renderanno nuovamente funzionale la strada comunale via Rondanina, mentre sono in corso le opere di rimozione delle parti del ponte nella strada provinciale Zenzalino crollate dentro l’alveo del fiume. Iniziata anche la movimentazione di materiale sabbioso per realizzare le rampe necessarie ad accedere nell’alveo stesso per eseguire un primo guado a valle della vecchia struttura di attraversamento distrutta.

Tra domani e dopodomani la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile farà un sopralluogo nelle zone colpite della bassa pianura bolognese, compreso quella del Ponte Motta.

"L’esigenza è quella di ricostituire le arginature dell’Idice lungo tutto il tratto colpito con l’unica eccezione della "finestra" che consentirà eventuali tracimazioni controllate che saranno convogliate dai canali di bonifica. Il tutto prima che arrivi l’inverno", confermano i tecnici della Regione che hanno destinato i primi quattro milioni di finanziamento al primo intervento di ri-sezionamento, di realizzazione della ‘tura’ (ovvero dell’opera provvisoria in massi che serve a formare un diaframma impermeabile per mettere all’asciutto un tratto di terreno sommerso) che chiude la rotta oggi a due metri sopra il livello della corrente. E poi al re-inalveamento del torrente, e i primi studi idraulici. Dei 7 chilometri di argini lesionati, i maggiori danni riguardano un tratto di circa 3,6 chilometri, in particolare nella sinistra idraulica sul lato di Molinella. Al termine dei cantieri di somma urgenza, precisano ancora dalla Regione, sarà comunque necessario il completamento dell’opera con un appalto dedicato per lavori che estendano l’impermeabilizzazione arginale e l’ampliamento della sezione della difesa spondale.