
Una serie di foto scattate dagli studenti a Giurisprudenza negli ultimi mesi
Bologna, 18 ottobre 2023 - Troppi studenti in aula. Alcuni a terra tra i banchi, altri fuori dalla porta, altri ancora stretti uno di fianco all’altro, come sardine, tanto che la stessa docente ha deciso di stoppare la lezione perché, per gli universitari, sarebbe stato impossibile seguirla. È successo alla facoltà di giurisprudenza di Bologna, dove il problema del sovraffollamento degli spazi va avanti da anni. Ieri, però, la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, con più di cento giovani arrivati negli spazi di via Belmeloro per seguire il corso di ‘Fondamenti romanistici del diritto europeo’, tenuto dalla professoressa Fabiana Mattioli, in un’aula troppo piccola per contenere la marea di ragazzi presente.
“Eravamo troppi, in uno spazio in cui non eravamo mai stati, ancora più piccolo rispetto al solito – racconta Helena Corso, studentessa fuori sede di Legge –. Il problema non è nuovo e anche lunedì, durante lo stesso corso ma in un’altra aula, tutti avevamo capito come sarebbe stato quasi impossibile seguire attentamente la professoressa. Ma oggi (ieri, ndr ) è stata proprio lei a chiederci cosa volessimo fare, cioè se mandare una nota al dipartimento con la segnalazione, oppure fermarci direttamente. Gli studenti hanno votato: non era davvero possibile fare lezione in quel modo".
Fuori dall’ateneo, universitari alla disperata ricerca di una stanza o un posto letto in affitto senza essere costretti a pagare un occhio della testa; dentro le facoltà, ragazzi stipati come bagagli in una stiva o lasciati in corridoio: la popolazione studentesca di Bologna continua ad aumentare anno dopo anno – basta guardare i dati sulle nuove immatricolazioni, superiori rispetto agli ultimi anni, condizionati tra l’altro dalla pandemia – e la città a misura di universitario sembra non riuscire a tenere il passo.
Le segnalazioni di plessi troppo affollati o corsi al limite dell’umana capienza non sono nuove, eppure assistere a una lezione annullata direttamente dal docente è "un evento eccezionale, gravissimo", sottolineano gli studenti. A prendere parola è Flavia del ‘Collettivo Aut – Link’ di giurisprudenza: "Già da settembre, con l’inizio dei corsi, avevamo segnalato come alcuni fossero particolarmente sovraffollati: da diritto ecclesiastico a penale, fino a diritto pubblico comparato e altri esami di sociologia – spiega la studentessa –. Molti fanno anche una distinzione tra frequentati e non a livello di programma, quindi si raccomanda di partecipare alle lezioni. Ma la cosa grave è la risposta del dipartimento: non c’è dialogo, e sulla questione hanno comunicato come si tratti di un problema fisiologico relativo soltanto ai primi mesi dell’anno accademico, che finisce per scemare nel periodo successivo. Ma non è così: abbiamo testimonianze di come le stesse scene, lo scorso anno, siano continuate fino a primavera". Le foto parlano da sole. Gli studenti puntano poi il dito contro il cantiere del Teatro Comunale di Bologna, che ha preso possesso di piazza Verdi e finito per "condizionare gli spazi sociali e didattici", oltre che sul numero di studenti in aumento: "Quest’anno a giurisprudenza ci risultano più di mille immatricolazioni: studiare così non è più possibile...".
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