Banchi troppo grandi per gli standard imposti dalla pandemia, armadietti, tavoli mensa, mobiletti e sedie che non servono più alle scuole avranno una ‘seconda vita’. O meglio, una nuova destinazione d’uso, come strutture comunali e associazioni che svolgono attività in cità. Si chiama ‘Buone pratiche di gestione degli arredi scolastici dismessi’ il progetto approvato dalla giunta che punta a riutilizzare oggetti e mobili che, seppur non conformi alle ‘misure’ scolastiche, sono ancora in buono stato di conservazione. L’amministrazione comunale ha gestito sia le operazioni di ritiro e dismissione degli arredi rotti, usurati o malmessi che quelle di stoccaggio dei beni che possono essere riutilizzati, consegnati al centro del riuso comunale ‘Second Life’, che gestirà le attività per il riuso degli arredi scolastici.
Il progetto si divide in quattro fasi. Nella prima vengono raccolte le richieste, da parte delle scuole, sugli arredi non più utilizzabili, oltre a quelle già gestite nei mesi scorsi. Poi, saranno identificati i potenziali portatori di interesse per il riuso, sia interni che esterni all’amministrazione. La terza fase è dedicata all’organizzazione del lavoro e, infine, l’ultima di monitoraggio dei beni. Il progetto, per ora, ha una durata di quattro mesi.