
Bio On Plants senza pace Sette lavoratori a rischio
Un fulmine a ciel sereno per i sette lavoratori di Bio On Plants. E un allarme lanciato dai loro rappresentanti sindacali, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil.
Dopo la sottoscrizione del trasferimento del complesso aziendale del gruppo Bio-On Spa – l’ex colosso delle bioplastiche fallito nel 2019 dopo un’indagine della Finanza per cui è tuttora in corso il processo di primo grado nei confronti del fondatore, dei vertici del consiglio d’amministrazione e del collegio sindacale e di revisori dei conti – verso Haruki, la società partecipata dal gruppo industriale Maip di Settimo Torinese in Piemonte, meno di un mese fa, il "sindacato era assolutamente convinto che con questo primo atto si potessero finalmente favorire la ripartenza delle attività industriali del sito Bio-On di Gaiana – illustrano le sigle –. Venerdì invece è arrivata la ’doccia fredda’ che rimette in discussione tutto il percorso. La società Haruki, cessionaria dell’impianto Bio On Spa, ha comunicato di non procedere alla prosecuzione del contratto di service verso la Bio On Plants per la gestione e manutenzione delle strutture impiantistiche". Tradotto: "Il personale della Plants da lunedì (domani, ndr) non potrà continuare la propria attività lavorativa". Con il rischio concreto di essere licenziati.
"Per il sindacato – si prosegue – questa è una gravissima notizia, perché rimette in discussione tutte le prospettive per il rilancio dell’attività sul nostro territorio. Ricordiamo che in questi giorni, nonostante le nostre sollecitazioni formali e informali, non abbiamo avuto risposta sulla possibilità di incontrare i vertici della nuova proprietà". "Abbiamo già informato le istituzioni – aggiungono i sindacati – su quanto sta accadendo e condiviso il timore di come questo approccio sia l’anticamera non per il rilancio delle attività sul nostro territorio, bensì di un loro spostamento verso altre località".
Federica Orlandi