Bologna com’era: la pubblicità ’creativa’ nei giornali dell’Ottocento che permetteva la sopravvivenza dei quotidiani appena nati

Dopo il 1860 a Bologna nacquero nuovi giornali come "Il Monitore", "Il Nuovo Alfiere" e "Il Petroniano". La pubblicità era essenziale per la loro sopravvivenza, vista la presenza di analfabeti al 47%. Gli annunci variavano da inserzioni immobiliari a prodotti per la salute e la bellezza.

Bologna com’era: la pubblicità ’creativa’ nei giornali dell’Ottocento  che permetteva la sopravvivenza dei quotidiani appena nati

Bologna com’era: la pubblicità ’creativa’ nei giornali dell’Ottocento che permetteva la sopravvivenza dei quotidiani appena nati

Dopo il 1860 il cambiamento di regime portò alla nascita di nuovi quotidiani come "Il Monitore di Bologna", "Il Nuovo Alfiere", "Il Petroniano" (foto), "La Patria", in attesa della nascita de "Il Resto del Carlino" (1885). Considerando che a Bologna, secondo il censimento del 1871, gli analfabeti rappresentavano il 47%, si può comprendere come la sola vendita delle copie dei giornali non potesse garantire la loro sopravvivenza: era indispensabile la pubblicità a pagamento di ogni tipo, sia quella con immagini realizzate da ottimi disegnatori, sia quella che consisteva in semplici annunci. Accanto alle classiche inserzioni immobiliari o di ricerca di personale utilizzando le parole essenziali, c’erano quelle più descrittive, che lasciavano spazio all’immaginazione nel lettore-cliente. Moltissimi prodotti per la salute, per la bellezza, per l’efficienza sessuale…

Marco Poli