Dopo il 1860 il cambiamento di regime portò alla nascita di nuovi quotidiani come "Il Monitore di Bologna", "Il Nuovo Alfiere", "Il Petroniano" (foto), "La Patria", in attesa della nascita de "Il Resto del Carlino" (1885). Considerando che a Bologna, secondo il censimento del 1871, gli analfabeti rappresentavano il 47%, si può comprendere come la sola vendita delle copie dei giornali non potesse garantire la loro sopravvivenza: era indispensabile la pubblicità a pagamento di ogni tipo, sia quella con immagini realizzate da ottimi disegnatori, sia quella che consisteva in semplici annunci. Accanto alle classiche inserzioni immobiliari o di ricerca di personale utilizzando le parole essenziali, c’erano quelle più descrittive, che lasciavano spazio all’immaginazione nel lettore-cliente. Moltissimi prodotti per la salute, per la bellezza, per l’efficienza sessuale…
Marco Poli