Bulli e challenge, i lati ‘oscuri’ dei social

Dal cyberbullismo alle sfide pericolose. Tutte le insidie nascoste, ma non troppo, che i giovanissimi affrontano quotidianamente in rete

Bulli e challenge, i lati ‘oscuri’ dei social

Bulli e challenge, i lati ‘oscuri’ dei social

I nostri coetanei tengono molto ai loro cellulari e in particolare alle applicazioni all’interno di esso, ma non tutti sanno che i social nascondono alcuni lati oscuri tra cui gli haters, il cyberbullismo e le challenge mortali. Una persona che usa la rete e in particolare i Social Network può esprimere odio o incitare all’odio, commentando pubblicamente con insulti e minacce. Dopo i numerosi suicidi giovanili avvenuti in diretta su TikTok, si è tornato a parlare di cyberbullismo, un caso recente è rappresentato da Carolina Picchio, quattordicenne suicida, a cui è stata intitolata la prima legge sul cyberbullismo in Europa.

Il digitale, inizialmente nato come strumento per condividere, comunicare e abbattere le distanze diventa invece causa di profonda solitudine. Da un’indagine che ha coinvolto giovani di 11, 13, 15 anni, è emerso che a un ragazzo su cinque capita di essere preso di mira dai coetanei, di persona o sui social. Spesso il problema più grande è la difficoltà di rintracciare i responsabili, visto che i ragazzi creano profili fake o utilizzano NGL, un’applicazione nata per scrivere messaggi anonimi. Si sentono potenti se diventano virali, così la colpa di chi li condivide sembra annullarsi.

È preoccupante constatare come alcune persone siano attratte da sfide pericolose e potenzialmente letali, spesso diffuse attraverso i social media: la ’Benadryl Challenge’, ad esempio, coinvolge l’assunzione di dosi eccessive di un antistaminico, con l’obiettivo di indurre allucinazioni, ma che può portare alla morte; la ’Outlet Challenge’, che implica il rischio di scosse elettriche pericolose; la ‘Skull Breaker Challenge’, la ‘Fire Challenge’, la ‘Salt and Ice Challenge’, la ‘Tide Pod Challenge’ e tante altre. È essenziale promuovere la consapevolezza sui pericoli di queste sfide e incoraggiare comportamenti responsabili, educando le persone a proteggere la propria salute e sicurezza. Come abbiamo potuto constatare, i social accompagnano la nostra vita ogni giorno, intrattenendoci, facendoci divertire e soprattuto occupando il nostro tempo libero, ma dobbiamo stare attenti perché allo stesso tempo ci possono ferire e possono farci sentire tristi. In conclusione, i social nascondono molti lati oscuri e dobbiamo imparare ad utilizzarli e a sfruttarli consapevolmente e criticamente.

In redazione le studentesse e gli studenti della classe 3D dell’Istituto Salesiani: F.Baruzzi; D.Berardi; T.Bergamini; G.Bonfiglioli; N.Bonfreschi; V.Brunetti; S.Camaggi; J.Chen; E.K.Cocchi; F.Donati; A.Galeotti; C.Hu; F.Lo Scalzo; C.A.Meleleo; N.Natale; L.Nonni; L.Palmeggiani; E.Passerini; M.L.Perrone; A.Piaccione; B.R.Pilato; E.Pullega; L.Ramondetta; P.Sarti; G.Tartaglia; L.Xie

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